Egitto: Zaky torturato per 30 ore, chiedevano dei suoi legami con l’Italia e Regeni
Sono ore di grandissima angoscia per la famiglia di Patrick George Zaky, il ricercatore egiziano dell’Università di Bologna arrestato al Cairo. I genitori del 27enne hanno riferito che sarebbe stato sottoposto a un terribile interrogatorio “di 30 ore”, bendato, ammanettato tutto il tempo, con minacce, colpi a stomaco, schiena e scosse elettriche. Torture che l’hanno “psicologicamente distrutto”. In un’intervista a Repubblica la famiglia ha riferito che Patrick è stato torturato perché volevano conoscere “i suoi legami con l’Italia e con la famiglia di Giulio Regeni. Ma lui non sa nulla di tutto questo”.
“Non sappiamo perché Patrick sia stato arrestato”, ha spiegato uno dei suoi avvocati, Wael Ghally. “Abbiamo soltanto due certezze. La prima è che nei suoi confronti è stato emesso un mandato di comparizione il 24 settembre ma nessuno glielo ha comunicato. Per questo è stato fermato alla frontiera. La seconda è che lì è stato bendato e portato da qualche parte al Cairo. E’ stato detenuto e interrogato per 30 ore, torturato. Lo picchiavano e gli chiedevano dei suoi legami con l’Italia e con la famiglia di Giulio Regeni. Patrick non sa nulla di tutto questo. Così alla fine lo hanno trasferito qui a Mansura”. E anche Marize, la sorella di Patrick, ribadisce: “Abbiamo saputo quel che è successo a Regeni attraverso i social media, come tutti qui in Egitto. A casa ne abbiamo parlato e Patrick si è fatto la stessa domanda di tutti noi: perché è successo? Nulla di più”.
“Chi ha torturato Patrick voleva sapere dei suoi rapporti con l’Italia e con la famiglia di Giulio Regeni“. Così i parenti di Patrick George Zaky, lo studente egiziano che frequenta un master europeo a Bologna, arrestato al Cairo. In Egitto Zaky “ha chiesto di essere visitato da un medico legale per mettere agli atti le tracce della tortura subita”, secondo quanto riferito da Hoda Nasrallah, avvocata che insieme ad altri segue il caso dello studente egiziano. “È stato sottoposto a scosse elettriche e colpito, ma in maniera da non far vedere tracce sul suo corpo”, ha detto la legale. Amnesty International denuncia: Patrick ha subito un interrogatorio di 17 ore, bendato e ammanettato tutto il tempo, con minacce, colpi a stomaco, schiena e torturato con scosse elettriche.
Con noi Riccardo Noury, Amnesty international Italia. Ascolta o scarica