Attacchi aerei della Turchia colpiscono Afrin, una città curda nel nord della Siria, uccidendo e ferendo molti civili. Non solo curdi, anche cristiani, arabi e tutte le altre entità in Afrin sono sotto un pesante attacco della Turchia. L’aggressione turca contro i popoli di Afrin è un crimine contro l’umanità; non diverso dai crimini commessi dall’ISIS. Iniziare un attacco militare in una regione che non ha ha attaccato è un crimine di guerra
Jet turchi hanno preso di mira 100 obiettivi in aree civili a Afrin e sono rimasti uccisi almeno 6 civili e 1 combattente delle YPG (Unità di Difesa del Popolo) e 2 delle YPJ (Unità di difesa delle donne) sono caduti martiri negli attacchi turchi di sabato su Afrin. Come risultato dell’attacco sono rimasti feriti anche diversi civili.
L’esercito turco invasore ha condotto attacchi aerei su Afrin con l’approvazione della Russia intorno alle 16:00 di sabato pomeriggio. Gli attacchi da parte di 72 jet da combattimento hanno colpito il centro di Afrin, i distretti di Cindirêsê, Reco, Shera, Shêrawa e Mabeta e il campo profughi Rubar. Il campo profughi di Rubar nel distretto di Sherawa di Afrin è abitato da oltre 20.000 rifugiati dalla Siria. L’esercito turco invasore, dopo un fallito tentativo di attaccare via terra, cercano di intimorire la popolazione di Afrin e espellerla verso aree tenute dall’ESL e dalla Turchia.
Il conflitto interno in Siria, che dura da sette anni si è trasformato in una guerra internazionale che è risultata nell’uccisione di migliaia di persone e ha creato milioni di profughi, si stava quasi avvicinando a una conclusione. Il governo turco sotto la guida di Recep Tayyip Erdogan, insieme a Al Qaeda (Heyet Tahrir El Şam), ISIS e con altri gruppi Salafiti ora ha iniziato un’operazione militare verso Afrin, una città curda (cantone) nel nord della Siria. Questo significa un nuovo sanguinoso conflitto che trascinerà la regione in una nuova catastrofe, infliggendo fame, uccidendo altri bambini, espellendo la popolazione locale e creando un’altra crisi umanitaria. In base alla legislazione internazionale questa azione è definita “operazione per l’invasione”.
Né il cantone di Afrin, né le altre regioni del nord della Siria hanno mai attaccato o minacciato di attaccare la Turchia o altre regioni curde del nord della Siria. Di fatto la Turchia ha costantemente minacciato e attaccato villaggi e località per diverse volte negli ultimi anni. La definizione giuridica delle azioni della Turchia in base alla legislazione internazionale è definita “attaccare un Paese sovrano”, invasione del loro territorio e assolto non provocato sui suoi civili. Iniziare un attacco militare contro un Paese che non ti ha attaccato è un crimine di guerra.
L’aggressione della Turchia contro i curdi a Afrin è un palese crimine contro l’umanità; non diverso dai crimini commessi da ISIS. L’ONU e la Comunità Internazionale hanno un obbligo morale e di solidarietà per proteggere il suo più affidabile partner nel difendere l’umanità e nella lotta per la democrazia.
- Chiediamo a tutte le aree democratiche e all’opinione pubblica di esprimere solidarietà con il popolo curdo e gli altri popoli della regione e di protestare e condannare l’invasione genocidi della Turchia.
- Chiediamo alle Nazioni Unite, alla Comunità Internazionale e alla colazione globale anti-ISIS di entrare in azione per fermare immediatamente questi attacchi. Questi attacchi sono diretti contro centinaia di migliaia di persone a Afrin.
- Chiediamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di entrare in azione al più presto per formare zone di sicurezza nel nord della Siria o all’Est del fiume Eufrate e nelle zone occidentali. Questo porterà ad una soluzione della crisi siriana all’interno della cornice di una legittimità internazionale
- Il silenzio della comunità internazionale di fronte a questi attacchi legittimerà una pesante violazione dei diritti umani fondamentali
RETE KURDISTAN: Difendiamo Afrin scendiamo in piazza
L’assemblea nazionale della Rete Kurdistan riunita a Roma il 20 e 21 gennaio per sviluppare i rapporti e le iniziative con il movimento curdo, condanna in modo inequivocabile i criminali bombardamenti delle forze armate turche che stanno colpendo il popolo curdo nel cantone di Afrin, già provocando centinaia di morti, feriti e dispersi. …Read more ›
L’esercito turco di occupazione ha attaccato Cantone di Afrin
Il 20 gennaio 2018 l’esercito di occupazione turco ha attaccato il cantone di Afrin e l’area limitrofa con i suoi aerei da guerra. Durante l’intenso attacco iniziato alle 16:00 e in corso fino a questo momento, sono stati colpiti almeno 100 obiettivi, incluse aree civili, posizioni delle YPG-YPJ e delle Forze Rivoluzionarie. L’esercito di occupazione continua a colpire aree civili con 72 aerei da caccia…. Read more ›
Karayilan ha parlato sugli attacchi della Turchia contro Afrin
Il componente esecutivo del PKK Murat Karayilan ha parlato sugli attacchi della Turchia contro Afrin e ha sottolineato che un attacco contro Afrin rappresenterà un attacco contro l’intero popolo curdo. Karaiylan ha anche dichiarato che il PKK non rimarrà in silenzio e che interverrà se la Turchia attaccherà Afrin. Citando come esempio i fallimenti nelle operazioni di Nusaybin e Al-Bab, Karayilan ha detto ch …Read more ›
ACCADEMICI: Non lasciate che Afrin diventi un’altra Kobane
Accademici e attivisti dei diritti umani hanno lanciato una petizione richiamando tutte le forze mondiali a reagire alle aggressioni della Turchia contro Afrin. La petizione, firmata da attivisti come Noam Chomsky, Michael Hardt, Debbi Bookchin, hanno richiamato a prevenire ulteriori attacchi su Afrin per parte dello stato turco. Il testo completo della petizione riporta quanto segue: “Noi, accademici e att … Read more ›
**
Di cosa è stata testimone Afrin negli ultimi tre giorni?
Yusuf: Non solo Afrin, ma tutti i popoli si schiereranno contro l’invasione
PYD: Lo stato turco è bloccato quindi si rivolge ad Afrin
MSD: L’attacco ad Afrin è un attacco a tutta la Siria
I popoli di Afrin: preferiamo la morte all’occupazione
KNK:Erdogan ordina di attaccare Curdi e Arabi ad Afrin e Manbij nella Siria del Nord