Fermiamo l’aggressione della Turchia e i bombardamenti dei villaggi
Dal 24 agosto continuano in maniera incessante i bombardamenti dell’esercito turco sulla regione di Qandil nel Kurdistan del sud ( Nord Iraq). Questa mattina il villaggio di Zergelê è stato ripetutamente bombardato, 9 persone sono rimaste uccise e molte altre gravemente ferite.
Gli aerei da guerra turchi hanno preso di mira anche i villaggi circostanti e le popolazioni che intendevano prestare soccorso ai feriti. A causa dei continui bombardamenti molti feriti continuano a rimanere intrappolati nei villaggi e il bilancio delle vittime è probabilmente destinato a salire. Fonti locali affermano che gli aerei turchi hanno colpito deliberatamente abitazione per abitazione per aumentare il numero delle vittime.
Questa strategia militare ha provocato sinora enormi danni ambientali nelle zone circostanti e ha portato al ferimento di numerosi civili. A seguito dei bombardamenti indiscriminati sono state danneggiate importanti aree agricole e gli allevamenti di bestiame. Centinaia di villaggi sono stati costretti all’evacuazione. Non viene assolutamente fatto nessuno sforzo per ridurre i danni ambientali e umani causati dai bombardamenti indiscriminati.
Nazioni Unite, Unione Europea e Stati Uniti hanno appoggiato la rivendicazione delle Turchia del diritto all’autodifesa dal cosiddetto terrorismo. In realtà la Turchia con i suoi bombardamenti indiscriminati applica nuovamente la politica del terrore di stato.
I massicci bombardamenti, le dichiarazioni del presidente turco Erdoğan e del primo ministro Davutoğlu di voler continuare con questa campagna di bombardamenti a tempo indeterminato, e le massicce operazioni di polizia che hanno portato all’arresto di circa 1300 esponenti della società civile e del movimento curdo, dimostrano il completo disinteresse da parte della Turchia nella lotta contro ISIS. e rischiano di trasformare la questione curda in un nuovo genocidio.
La lotta contro ISIS è e rimane semplicemente una copertura. I reali obiettivi dello stato turco e del partito di governo dell’AKP sono la Rivoluzione democratica del Rojava e la straordinaria affermazione elettorale del Partito democratico dei popoli (HDP) che prefigurano la possibilità di una trasformazione democratica a favore di tutti i popoli del Medio Oriente.
Invitiamo l’opinione pubblica,le organizzazioni sindacali,i movimenti ,e la società civile a non rimanere in silenzio davanti ai crimini commessi dallo stato turco e ad esprimere vicinanza e solidarietà al popolo curdo.
Rete Kurdistan Italia