Stamattina la questura di Firenze ha eseguito un’altra operazione, arrestando 7 persone (una in carcere e sei ai domiciliari) e distribuendo altri 9 obblighi di firma ad altrettanti compagni e compagne. Questa volta nel mirino ci sono le manifestazioni di solidarietà con gli arrestati del 4 maggio, in particolare la mobilitazione messa in piedi il giorno stesso degli arresti ed il corteo del 21 maggio che ha visto sfilare più di mille persone nella metropoli fiorentina. Le accuse riguardano principalmente reati di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Questo nuovo tassello dell’ingente impianto repressivo arriva ad una settimana dalla chiusura delle prime indagini, che già avevano portato ad arresti e obblighi di firma, con il rinvio a giudizio di 86 persone, di cui 7 con l’aggravante dell’accusa di associazione a delinquere.
Se nella prima ondata di arresti erano state poste sotto accusa le pratiche delle mobilitazioni autunnali, in questa nuova operazione sono le manifestazioni di solidarietà ad essere criminalizzate. Nell’ordinanza il giudice tende a sottolineare che tali episodi confermano la pericolosità sociale dei soggetti indagati e quindi che anche le prime misure cautelari erano più che sensate.
In questo momento ci sono 11 compagni ai domiciliari, 1 in carcere, 23 con l’obbligo di firma e 68 che verranno rinviati a giudizio.
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