Scontri tra una cinquantina di studenti delle superiori e polizia alla fine di un corteo non autorizzato. Un agente e un giovane manifestante all´ospedale, dieci fermati, polemiche e accuse reciproche. «Ci hanno aggredito con i caschi in mano e i manganelli» dicono i ragazzi della Rete dei Collettivi. «Hanno preso di mira uno dei nostri» ribattono dalla questura. Alle 16 di una giornata di sole la tensione sale ai massimi livelli, i più alti degli ultimi anni, in pieno centro. Con tanto di cariche ripetute della polizia per allontanare i giovani che se la sarebbero presa con un agente in borghese intento a riprenderli con una telecamera. Siamo in via della Colonna, nel tratto tra via della Pergola e Borgo Pinti, dove tra l´altro resta bloccato un autobus dell´Ataf proprio nel momento più caldo. In tanti assistono agli scontri dalle finestre delle case, qualcuno grida di smetterla, in pochi capiscono da cosa è partito tutto quanto. Saltano fuori telecamere e macchine fotografiche che registrano le varie fasi. «Che è successo? Hanno aggredito un poliziotto», dice il capo della Digos Alfredo Pinto, allontanandosi con aria preoccupata poco dopo la fine dei disordini. Nessuno si aspettava questo epilogo, anche se il corteo non era autorizzato. Il poliziotto della scientifica con la telecamera è stato circondato, aggredito secondo la polizia, solo offeso secondo i manifestanti. «Non vedete che sono in difficoltà?», avrebbe gridato ai compagni l´agente. Ed è partita la prima carica, che ha travolto la cinquantina di studenti. Sono quasi tutti appartenenti alla Rete dei Collettivi che aveva organizzato il corteo per protestare contro la mancata concessione dell´aula autogestita al liceo classico Michelangelo da parte del preside Massimo Primerano. La decisione era stata presa in seguito all´aggressione (del 25 aprile) al gazebo del candidato a sindaco del Pdl Giovanni Galli. Dal liceo i ragazzi si sono mossi verso le 15 e hanno raggiunto la prefettura, dove era in corso un presidio degli studenti del Castelnuovo, che protestavano per problemi legati alla loro sede. I due gruppi non si sono mescolati, e i ragazzi dei Collettivi sono tornati indietro, da soli fino a via della Colonna. «Sono partiti all´improvviso – raccontano i manifestanti – e ci colpivano con i caschi in mano, altri con i manganelli». Grida, slogan, insulti. La gente si affaccia alle finestre, qualcuno apre il portone per dare rifugio ai giovani. «Ho visto tutto dall´alto – racconta Pina, 22 anni, studentessa universitaria – C´era un signore con gli occhiali scuri e la camicia beige che discuteva con un gruppetto di ragazzi del corteo, alcuni si sono messi in mezzo per separarli. Nessuno degli studenti era armato, ma sono stati assaliti con i manganelli, ho visto un ragazzo spinto contro il muro, è come se si stessero sfogando… C´era un ragazzino che si allontanava in bici ed è stato colpito con una manganellata in faccia. Ho visto un poliziotto che rideva e con la mano faceva il segno come a dire: vi facciamo paura eh?». Qualcuno parla di «un ragazzo trascinato a terra da due o tre poliziotti». Alla fine degli scontri gli studenti si disperdono, mentre uno di loro viene portato all´ospedale con la faccia insanguinata. Due vengono fermati e portati in via Zara. Più tardi la Rete dei collettivi si presenta davanti alla questura. Qualcuno si lascia andare, prende a calci un portone, altri danneggiano un cartello stradale. Escono poliziotti con caschi e manganelli per allontanare di nuovo i manifestanti. Alcuni vengono bloccati, in otto verranno denunciati.
fonte: La Repubblica
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no alla repressione.solidarietà con gli studenti di FIRENZE