Menu

Francia: Condannati 7 lavoratori della Goodyear per “violenza in riunione”

Otto ex operai della fabbrica di Amiens della Goodyear, tra i quali cinque sindacalisti della Cgt, sono stati condannati a 24 mesi, dei quali 9 di carcere (15 con la condizionale) per aver sequestrato due dirigenti, i direttori della produzione e del personale dello stabilimento, per trenta ore, il 6 e il 7 gennaio 2014.

E’ la prima volta che in Francia viene inflitta la pena del carcere a dei sindacalisti. (da CortocircuitO)

Goodyear Amiens: un assolto, 7 condanne con condizionale

Criminalizzazione anti-sindacale

di KAREEN JANSELME da Humanite.fr, dell’11 gennaio 2017

Traduzione a cura di Sial Cobas

Questo mercoledì 11 gennaio la corte d’Appello di Amiens ha condannato sette ex lavoratori di Goodyear, sotto processo per il sequestro dei dirigenti della fabbrica nel 2014.

Quattro lavoratori, tra i quali Mikael Wamen, ex-leader della CGT dentro la fabbrica, sono stati riconosciuti colpevoli di sequestro e condannati a 12 mesi con condizionale. Per contro, sono stati assolti dal capo d’imputazione di “violenza in riunione”. Al contrario, tre lavoratori sono stati assolti dall’accusa di sequestro ma riconosciuti colpevoli di “violenza in riunione”. Due di loro sono stati condannati a tre mesi con condizionale, il terzo a due mesi con condizionale. L’ottavo lavoratore, Hassan Boukri, è stato assolto con formula piena.

Un anno fa il Tribunale di primo grado aveva condannato questi otto ex lavoratori a 24 mesi di cui 9 in carcere per avere “sequestrato” due dirigenti della fabbrica nel 2014 che avevano appena annunciato loro il rifiuto di riaprire la trattativa sui licenziamenti di fronte a centinaia di lavoratori che lottavano da sette anni per salvare la fabbrica di pneumatici di Amiens Nord. I lavoratori avevano quindi trattenuto negli uffici delle riunioni i due quadri per 30 ore, senza l’uso di violenza.

Dopo aver esposto denuncia, la società Goodyear e i suoi quadri l’avevano ritirata, ma la Procura aveva proseguito. E ottenuto questa condanna alla reclusione che era risuonata come un colpo a ciel sereno, qualche mese prima che la repressione sindacale non si imponesse regolarmente nell’attualità durante le manifestazioni di opposizione alla Loi Travail, gli interrogatori, le multe, i licenziamenti ingiusti e altra condanne…Senza dimenticare i processi ai lavoratori di Air France per il caso della “camicia strappata”ad un Direttore del Personale alla fine di un Comitato Centrale d’Impresa infuocato, episodio che si è tradotto, a fine novembre 2016, in tre condanne al carcere con condizionale e due assoluzioni.

Lo scorso 19 ottobre svariate migliaia di militanti, sindacalisti francesi ed europei, partiti politici si erano riuniti di fronte al Tribunale di Amiens per chiedere l’assoluzione per tutti gli otto ex lavoratori Goodyear.

—————————————————————————

COMUNICATO CGT

GOODYEAR: L’ACCANIMENTO CONTINUA

Traduzione Sial Cobas

La mobilitazione dei lavoratori della Goodyear mirava in primo luogo a difendere l’occupazione in una regione disastrata per quanto riguarda la produzione industriale. Il Tribunale di Amiens ha espresso la sentenza nel processo di appello.
Un’assoluzione totale per uno degli otto ex lavoratori e 7 condanne al carcere con condizionale fino a 12 mesi per gli altri lavoratori sotto processo, con libertà vigilata per 5 anni e la fedina penale segnata da precedenti penali.
E’ totalmente inaccettabile che la giustizia si accanisca, anche in assenza di alcuna denuncia, dal momento che l’azienda e i dirigenti in questione hanno finito per ritirare i loro esposti.
Come giustificare quindi questa decisione, se non con la volontà di spegnere qualsiasi forma di contestazione da parte dei lavoratori di fronte a decisioni aziendali inique ed ingiuste.
Si tratta di un nuovo attentato contro la democrazia sociale e i diritti nel nostro paese.
La battaglia per l’assoluzione deve continuare, essere sindacalizzati, difendere il posto di lavoro, non devono essere considerati un crimine. La CGT resterà mobilitata contro tutti gli attacchi alle libertà sindacali.