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Francia: decine di migliaia manifestano contro le idee rancide e l’estrema destra

70 000 manifestanti a Parigi e 150.000 in tutta la Francia. Militanti politici e sindacali, difensori dei migranti, collettivi LGBTQI+ e femministe, ecologisti et militanti contro le violenze poliziesche, collettivi antifascisti e antirazzisti, e anche alcuni gilets gialli …

110 organizzazioni, fra le quali la France insoumise, la Lega dei diritti dell’uomo e la CGT, avevano fatto appello a manifestare per le libertà e contro l’estrema destra. Delle parole d’ordine volontariamente consensuali e destinate a mobilitare tutti e fare del 12 giugno una giornata storica, mentre tra gli appellli all’assassinio di militanti di sinistra da parte dei youtuber d’estrema destra e il partito di Le Pen che potrebbe ottenere delle vittorie alle elezioni regionali e dipartimentali fra due settimane, alcuni qualificano il periodo di prefascista.

E’ anche l’opinione di Coralie, professore d’EPS a Paris, sindacalizzato FSU : «Siamo in un’ ambiente globale di banalizzazione dell’odio e di restrizioni delle libertà, sono qui per mostrare che, ben al di là di quanto si vede in tv, esiste qualche cosa d’altro. Oggi, almeno, l’estrema destra non occupa il terreno.

Davanti allo striscione del coordinamento 75 dei migranti privi di documenti, Tchira, una badante, che vive in Francia da sei anni, è venuta a denunciare “le idee sbagliate che sentiamo ogni giorno” sui irregolari: “Noi, persone prive di documenti, eravamo in prima linea durante l’emergenza sanitaria, ma la Francia non ha regolarizzato nessuno: non abbiamo ancora un interlocutore al Ministero dell’Interno!”

Virginie, avvocato, è presente per combattere contro qualcos’altro: leggi che violano le libertà (dalle ordinanze sul Covid alla legge sulla sicurezza globale). Ma tutto torna, comunque: “Cammino contro le idee rancide che vengono a galla per spaventare le persone e ridurre le loro libertà. Dopodiché, tocca ai politici riprendere il controllo per offrire un’alternativa. “

“Era tanto tempo che non c’erano state così tante persone a convocare una marcia. Dobbiamo rimetterci insieme. È ora di ricominciare a fare gol invece di essere condannati a giocare in difesa contro l’estrema destra.”

“La parola d’ordine è un po’ generica, scivola via. Sì, il fascismo è cattivo, e sì, da un anno c’è una fascistizzazione del discorso politico che si insinua, anche a sinistra quando si vede che il Ps e il PCF manifestavano il 19 maggio con i poliziotti. Ma non sempre si può essere “contro qualcosa”, bisogna trovare uno sfogo politico, e non c’è niente. “Ho l’impressione che ci sia una consapevolezza un po’ basilare ed epidermica delle cose, ma che non si sia ancora trasformata in una forza politica”, dice Muriel, uno dei pensionati che attraversano Boulevard Magenta. I “seduti”, come diceva Rimbaud, si aggrappano alle loro sedie. Ma non è un uomo che ci salverà, è la moltitudine.”

Più avanti, François, ribelle di Thiais, non crede più a una soluzione elettorale, vista l’astensione che guadagna terreno ad ogni elezione: amici, va bene, ma non funziona più. Abbiamo bisogno di una strategia più muscolare contro un’estrema destra molto offensiva, dice. Ma la sinistra è sull’orlo del coma, rischiamo la scomparsa totale, come vediamo altrove in Europa. “

Anche tra i politici l’umore non è dei migliori. “Francamente, mi ha fatto male il cuore rivedere le mani di ‘Touche pas à mon pote’: gli slogan contro il Fronte Nazionale, li lanciavo quando avevo 11 anni. Mi sembrava di essere in Ritorno al futuro! “Dice l’ambientalista Sandra Regol. “Se questa manifestazione serve alla sinistra per fare la sua autocritica, sui motivi che ci fanno finire con questa ondata di risanamento della società, che non è riducibile ai media o ai politici, questo non sarà male, ma sarà insufficiente “, aggiunge.

“Il limite del periodo, e di questa manifestazione, è che c’è la consapevolezza che dobbiamo lottare contro l’estrema destra ma che non riusciamo ad avere uno sbocco politico, osserva Cathy Billard, dell’Npa. C’è un tale esaurimento dei partiti istituzionali e delle organizzazioni sindacali che deve emergere un nuovo quadro. Questo evento permetterà di cristallizzare qualcosa a livello nazionale? Dubito. “

“La minaccia alle libertà viene anche dalla crisi delle alternative. Spero che questa grande mobilitazione possa far nascere un ampio fronte sociale e politico”, ha riassunto anche Elsa Faucillon. Un modo per dire che nulla sarà possibile senza un nuovo inizio.

Pauline Graulle

Mediapart.fr

traduzione a cura di Turi Palidda