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Francia: L’eccezione diventa la regola

Con la legge che «rinforza la sicurezza interna e la lotta al terrorismo», approvata martedì all’Assemblea nazionale francese da 415 deputati (su 577), il governo Macron-Philippe ha mantenuto la sua promessa, inserendo lo stato d’emergenza , in vigore da due anni, nel diritto comune, e trasformando misure eccezionali in misure permanenti.

E’ lo stato d’emergenza che sinistra, sindacati, Lega per i Diritti dell’Uomo denunciano da tempo perché mira a reprimere manifestanti e oppositori, organizzazioni, militanti, attivisti politici e sindacali piuttosto che terroristi. Il ministero dell’Interno e i prefetti potranno adottare una serie di misure, senza l’intervento del giudice.

Saranno creati perimetri di controllo di 20 km intorno a punti di passaggio alle frontiere, nelle vicinanze delle stazioni, dei porti e degli aeroporti internazionali. «Perimetri di protezione» permetteranno ai prefetti di limitare la circolazione e l’accesso delle persone ad avvenimenti culturali e sportivi, di far perquisire veicoli, abitazioni e persone, di imporre loro arresti domiciliari, di chiudere luoghi di culto, di ascoltare conversazioni telefoniche e mettere sotto controllo Internet. Sono le libertà democratiche tout court ad essere sotto tiro.

Questa legge è uno strumento di difesa sociale, non diversa dalle «leggi scellerate» del 1892 contro anarchici e socialisti che minacciavano l’ordine costituito agli occhi di moderati e conservatori. La legge aumenta ulteriormente il potere amministrativo a scapito di quello giudiziario.

La giustizia viene aggirata per imporre un potere arbitrario in nome della lotta al terrorismo. I manifestanti contro la Cop 21 e la Legge El-Khomri ne hanno sperimentato l’efficacia. Quale sembra essere la differenza fra le leggi del 1793, che instauravano il Terrore (nei confronti delle classi popolari piuttosto che dei nobili), quelle del 1892 e la legge attuale?

La ghigliottina che, nel frattempo, è stata abolita. Qualcuno comincia a chiedersi per quanto ancora…

da contropiano