Lo scorso lunedì migliaia di studenti medi e universitari hanno occupato scuole e piazze in solidarietà con i GiletsJaunes.
La repressione è stata feroce e inquietante, come quella contro i “giubbotti” (3 morti – tra cui un’80enne – e centinaia tra feriti e arrestati). Nonostante le concessioni di Macron, questo sabato ci sarà una nuova manifestazione alla quale ha aderito anche il movimento studentesco e alcune sezioni locali della CGT (la cui direzione ha però proprio oggi preso ufficialmente le distanze insieme agli altri sindacati confederali). Il nervosismo del potere è palpabile: saranno quasi 90.000 i poliziotti schierati. 8000 solo a Parigi.
Una immagine che ha suscitato sdegno e rabbia da ieri sera, dopo i ferimenti e le misure di limitazione della libertà viste tutta la settimana, nei confronti delle leve più giovani che dimostrano contro Macron: i 151 “interrogati” ieri in una modalità che ricorda direttamente le tragiche immagini delle dittature latino-americane sono tutti ragazzi nati tra il 1998 e il 2006.
D'autres images de l'interpellation de dizaines de lycéens, aujourd'hui à Mantes-la-Jolie. pic.twitter.com/ghv8K91e7l
— Violences Policières (@Obs_Violences) December 6, 2018
Scene che si sommano a quelle dei “processi esemplari” celebratisi questa settimana a Parigi contro i dimostranti del manifestazione di sabato scorso, il primo dicembre, nella capitale. “Processi” in cui la vera imputazione era quella di aver partecipato alla mobilitazione, in una sorta di “concorso psichico” con le violenze senza che potessero essere formulate accuse per atti specifici.
L’intento è chiarissimo: disincentivare la partecipazione alle prossime manifestazioni.
Uno dei parenti, padre di un condannato, ha dichiarato ad un giornalista di Reporterre che dovevano condannare suo figlio così come hanno condannato i primi “disertori” durante la Prima Guerra Mondiale.
Il dispositivo di sicurezza che si prepara per sabato, non solo a Parigi, è impressionante: blindati anti-barricata della Gendarmerie, militari a presidiare monumenti e punti sensibili, tutte le forze dell’ordine mobilitate, un apparato giudiziario “precettato” in massa, pronto a gestire un flusso massiccio di fermi.