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G8-2001 / Bolzaneto, una pagina nerissima

Le prime reazioni del Comitato verità e giustizia per Genova alla sentenza del processo per i fatti di Bolzaneto: “L’Italia è ancora una democrazia?”.

Un dato è certo: violenze e torture da parte di poliziotti e personale medico a Balzaneto, durante il G8 nel luglio 2001 sono avvenute, anche se la sentenza emessa dalla magistratura genovese ha accertato solo specifici episodi. Ma un altro dato emerge dalla sentenza: la violazione dei diritti umani per i giudici di Genova è un reato lieve destinato alla prescrizione. E’ pur vero che in questi anni il parlamento è stato incapace di approvare una legge sulla tortura, ma quello che si è accertato dalla requisitoria dei PM è che a Balzaneto furono commessi violenze inaccettabili. Da parte nostra, a partire dagli appuntamenti del prossimo fine settimana a Genova, continueremo a lavorare affinché vada messa sotto accusa l’intera catena di comando che ha pianificato e realizzato la repressione al G8 di Genova. Le 15 flebili condanne andranno anche in prescrizione, ma le responsabilità politiche possono e devono essere individuate, perchè i protagonisti, a partire dall’allora capo della polizia Gianni De Gennaro, sono tuttora ai vertici delle istituzioni. Non esiste alcuna possibilità che le violenze poliziesche di piazza, che hanno portato all’uccisione di Carlo Giuliani e all’aggressione a migliaia di manifestanti, così come le torture e i pestaggi a Bolzaneto e alla scuola Diaz possano essere frutto di iniziative casuali e spontanee da parte di singoli. La mancata istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta anche da parte di un governo di centrosinistra, pesa come un macigno sull’isolamento in cui la magistratura genovese è stata lasciata nella ricerca della verità e della giustizia sui fatti del G8.

Italo Di Sabatoresponsabile naz.le Osservatorio sulla Repressione PRC/SE

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Un totale di “soli” 24 anni di pene per i maltrattamenti fisici e morali inflitti ai detenuti nella caserma di Bolzaneto è certamente poco, ma intanto il tribunale ha condannato 15 persone, fra agenti e personale sanitario, confermando che in quella caserma è stata scritta una delle pagine più nere nella storia recente delle nostre forze dell’ordine. Quel che emerge e spaventa è come il nostro paese considera le violazioni dei diritti fondamentali: un reato lieve e destinato alla prescrizione per i tribunali, niente di rilevante per la politica, incapace in questi anni di approvare una legge sulla tortura e di sospendere dal servizio i funzionari (spesso addirittura promossi!) imputati nei processi seguiti al G8 di Genova. A Bolzaneto furono commessi abusi inaccettabili: i maltrattamenti dei detenuti sono del tutto incompatibili con una democrazia. In questi anni è stato favorito in modo irresponsabile un clima di impunità. Alle forze politiche e al parlamento chiediamo: l’Italia è ancora una democrazia?
Lorenzo Guadagnucci – Enrica Bartesaghi