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G8 Genova 2001: dopo 22 anni quattro manifestanti risarciti con 800 mila euro

Riconosciuti danni morali e materiali a tre tedeschi, due donne, e un americano. Il trauma psicologico produsse “dolore, vergogna, disistima di sé, paura e disperazione”. “Alla Diaz e Bolzaneto subirono violenze inusitate, fu un unicum della storia repubblicana”.

di Marco Preve

A 22 anni di distanza arrivano quattro risarcimenti da oltre 200 mila euro ciascuno per quattro manifestanti al G8 del 2001 a Genova. I quattro, due donne e un uomo tedeschi e un cittadino americano, erano stati brutalmente picchiati nella scuola Diaz e poi portati e sottoposti a torture (all’epoca il reato in Italia non esisteva ancora) nella caserma di Bolzaneto.
Tutti- erano assistiti dall’avvocato Dario Rossi, una delle toghe dell’allora Genoa Legal Forum, che ha sempre seguito in questi venti anni gli sviluppi giudiziari di quelle giornate di “macellerie” messicane e violazioni di massa dei diritti.

Nel risarcimento fissato dal giudice Pasquale Grasso sono compresi i danni materiali e quelli morali naturalmente con il valore aggiornato dal molto tempo trascorso. A pagare saranno i ministeri dell’Interno, della Difesa e della Giustizia.
E’ importante sottolineare come il giudice, diversamente da altre occasioni, non abbia detratto dalla cifra del risarcimento l’indennizzo che i quattro manifestanti, così come altre decine di altre vittime di Diaz e Bolzaneto, avevano ricevuto dalla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo. Il tribunale europeo aveva condannato l’Italia per l’assenza, tra le altre cose della legge sulla tortura e di procedure finalizzate ad allontanare da ruoli di potere i funzionari indagati nelle inchieste.

L’avvocato Rossi ha ricordato nella causa che la Cassazione definì le violenze della Diaz «di una gravità inusitata» enumerando poi le condotte di brutalità immotivata, se non dall’odio e dal senso di impunità di poliziotti picchiatori e funzionari che li coprirono creando falsi verbali – per i quali furono condannati-. Il giudice riporta in sentenza l’elenco di traumi e ferite riportate da I.F. , A.C., A.K.Z. e T.T, e poi le «sevizie continue e sistematiche» subite a Bolzaneto, spesso accompagnate da minacce e ingiurie di natura sessuale e politica di chiara ispirazione fascista.

Il giudice ha stabilito i risarcimenti in base «all’estrema gravità delle condotte che hanno determinato il danno alla salute dei manifestanti (un vero e proprio unicum nella storia repubblicana) e della profondissima straordinarietà delle stesse». Il risarcimento ha riguardato anche la procedura di espulsione dal territorio nazionale che scattò il giorno della loro scarcerazione. Furono accompagnati ai confini con una decisione che nascondeva probabilmente l’intenzione di voler nascondere al mondo le vittime di una repressione senza precedenti.
A ognuno dei quattro manifestanti è stata riconosciuta un’invalidità permanente e temporanea per le ferite e il trauma psicologico subiti «dolore, vergogna, disistima di sé, paura e disperazione».

Va ora capito cosa succederà in termini di responsabilità per questi ulteriori strascichi finanziari del G8. Disseminate dal 2012 in poi, ossia dopo le condanne definitive per la Diaz e Bolzaneto, ci sono state diverse sentenze civili di riconoscimento dei danni per i manifestanti picchiati e ingiustamente imprigionati a Bolzaneto. La Corte dei Conti ha già condannato al risarcimento del danno erariale (furono i ministeri a pagare in loro vece) i funzionari e gli agenti riconosciuti colpevoli penalmente o solo civilmente a causa delle prescrizioni. Ma le somme dei singoli processi civili sono sfuggite a questi conteggi. In altre parole, sono i cittadini italiani a risarcire con i loro soldi le brutalità di uomini in divisa che “hanno gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero”. Ma ora potrebbero aperti nuovi fascicoli di danno erariale per chiedere la restituzione anche di queste somme.

da La Repubblica Genova

Il commento a Radio Onda d’Urto dell’avvocato, Dario Rossi.Ascolta o scarica

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