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G8 Genova: chieste 27 condanne per la mattanza alla scuola Diaz

Il sostituto procuratore generale Pio Machiavello ha formulato ventisette richieste di pena, da un minimo di 4 anni di reclusione a un massimo di 4 anni e dieci mesi, nel processo di appello per la sanguinosa irruzione alla scuola “Diaz” nel luglio 2001, durante il G8 di Genova. Sono tutti funzionari e agenti della polizia di stato. Nel dettaglio: Giovanni Luperi e Francesco Gratteri 4 anni e 10 mesi; Gilberto Caldarozzi, Spartaco Mortola, Nando Dominici,
Filippo Ferri, Massimiliano Di Bernardini e Carlo Di Sarro 4 anni e 6 mesi; Massimo Mazzoni, Davide Di Novi e Renzo Cerchi 4 anni e 2 mesi; Vincenzo Canterini 4 anni e 10 mesi; Michelangelo Fournier, Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emiliano Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti, Pietro Stranieri e Vincenzo Compagnone 4 anni; Massimo Nucera e Maurizio Panzieri 4 anni e 2 mesi; Pietro Troiani, Michele Burgio e Salvatore Gava 4 anni e 10 mesi. Il sostituto procuratore ha dichiarato il non doversi procedere per un solo imputato, Luigi Fazio, accusato di percosse, in quanto reato prescritto. «C’e’ una giustizia alterna e altalenante. Che queste persone abbiano compiuto atti anche terribili o siano responsabili del fatto di averli lasciati compiere e’ ormai una verita’ storica. E’ importante che sia la giustizia a ratificarlo. Questo certo e’ molto importante». Questo, a CNRmedia, il commento a caldo di Heidi Giuliani sulle richieste di condanna nel processo di secondo grado a carico di 27 funzionari e agenti di polizia in relazione ai fatti del G8 di Genova del 2001, in particolare l’assalto alla scuola Diaz. «Non dimentico mai – continua Haidi Giuliani – che alcuni dei manifestanti condannati in secondo grado anche a dieci, undici anni di reclusione, non hanno ammazzato nessuno. I quattro poliziotti, invece, che a Ferrara hanno ammazzato Federico Aldovrandi hanno avuto una condanna a dodici anni tutti e quattro insieme. Non ci puo’ essere una simile differenza di trattamento e di giudizio. E voglio ricordare che mio figlio non ha avuto neanche un processo?», ha concluso Heidi Giuliani.