Il Gip Ferdinando Baldini ha disposto l’archiviazione dei reati di violenza privata a carico di 24 No Tav genovesi accusati di aver contestato l’ad delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti.
I fatti risalgono al 9 settembre 2011, quando Moretti era ospite a Genova per la festa provinciale del Partito Democratico in cui doveva intervenire ad un dibattito sull’alta velocità. Ad attenderlo un’accoglienza ‘calorosa’ e movimentata da parte di un nutrito gruppo di No Tav e di parenti delle vittime della strage di Viareggio che sovrastarono l’intervento dell’ad di Trenitalia con fischi, tamburi e slogan, costringendolo ad abbandonare il dibattito (che venne sospeso) e ad allontanarsi scortato dalla polizia.
Ad essere successivamente denunciati per violenza privata furono non solo i No Tav ma anche Riccardo Antonini, dipendente di Rfi all’epoca della strage di Viareggio in qualità di tecnico della manutenzione e consulente di parte civile nell’incidente probatorio sulla strage, poi licenziato dallo stesso Moretti.
Nonostante l’accanimento dell’amministratore delegato delle ferrovie dello stato nel tentare di portare avanti accuse faziose – che erano state definite archiviabili dallo stesso Pm – il Gip le ha fatte cadere definitivamente dichiarando che una semplice contestazione non può configurare alcun reato di violenza.
Viene da chiedersi cosa sarebbe successo se un fatto del genere fosse invece finito nelle mani della solerte Procura torinese, per la quale ogni azione commessa dai No Tav (sia essa anche un semplice volantinaggio) costituisce ormai un gravissimo ed inaccettabile atto di intimidazione…
da InfoAut