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Genova G8: chiesti 6 mesi per Canterini

Nel tribunale di Genova, chiesta una nuova condanna a sei mesi per Vincenzo Canterini, comandante del reparto Mobile della polizia di Roma che, durante il G8 del 2001, fece la prima irruzione nella scuola Diaz; Canterini avrebbe utilizzato uno spray urticante contro alcuni manifestanti.Secondo l’accusa, l’episodio sarebbe accaduto il 21 luglio, a mezzogiorno, all’incrocio tra corso Buenos Ayres e via Casaregis; dicono i Pm: ha spruzzato il contenuto di uno spray urticante negli occhi di un avvocato torinese, Gianluca Vitali, che protestava per un lancio di lacrimogeni ad altezza d’uomo, e ad altri due manifestanti; la tesi di Canterini: «Ho intimato a quelle persone di togliersi da lì, anche perché quella situazione era pericolosa per la loro stessa incolumità. Non hanno rispettato l’ordine, non aveva senso caricarli o allontanarli di forza, ho solo agitato quella bomboletta per convincerli».Secondo il Pm, si tratta di «una pena simbolica, che non verrà mai scontata, ma che è la stigmatizzazione di quanto è successo».Proprio Canterini, fra l’altro, è l’unico dei funzionari di polizia a essere stato condannato (a quattro anni di carcere, in fondo alla pagina l’elenco completo delle condanne) per l’irruzione alla Diaz.Assolto il giovane accusato del lancio di una molotovSempre in mattinata, il giudice monocratico Luisa Carta ha assolto – perché «il fatto non sussiste» – Alban Laval, il francese di 28 anni accusato di avere lanciato una bottiglia molotov il 20 luglio 2001, nei giorni del G8 di Genova, immediatamente prima di una carica della polizia all’incrocio fra corso Buenos Aires e corso Torino.Il giudice ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura.Il 27 novembre scorso, il pubblico ministero Vittorio Ranieri Miniati chiese l’assoluzione di Laval e la trasmissione degli atti alla Procura perché venissero accertate eventuali ipotesi di reato nei confronti dei due poliziotti che lo arrestarono; secondo il Pm, potrebbero configurarsi i reati di falsa testimonianza e calunnia. La stessa richiesta era stata fatta anche dalla difesa del giovane.Laval, assistito dall’avvocato Claudio Novaro del foro di Torino, era accusato di resistenza aggravata e di detenzione e porto di arma da guerra.