Si e’ chiusa stamani dopo circa due ore la prima udienza del processo di appello per induzione alla falsa testimonianza a carico del capo del Dis ed ex capo della polizia Gianni De Gennaro e del vice questore vicario di Torino e ex capo della digos di Genova Spartaco Mortola. I due alti funzionari del ministero dell’Interno erano stati assolti nel processo di primo grado dal giudice genovese Silvia Carpanini. L’assoluzione risale al 7 ottobre 2009. De Gennaro e Mortola erano stati assolti “per non aver commesso il fatto”. In particolare i due erano stati assolti “Quanto a Mortola – si legge nelle motivazioni della sentenza – emergendo dagli atti prova positiva dell’insufficienza da parte sua di qualsiasi condizionamento delle dichiarazioni testimoniali di Colucci e, per De Gennaro, risultando insufficiente la prova che sia stato l’ispiratore del cambio di versione di Colucci su Sgalla (Roberto, portavoce della polizia nell’estate del 2001, ndr) o, quanto meno, che l’abbia fatto nella consapevolezza che il teste avrebbe reso dichiarazioni almeno soggettivamente false”. Secondo l’accusa De Gennaro e Mortola avevano indotto l’ex questore di Genova Francesco Colucci a cambiare la propria versione a riguardo della sanguinosa irruzione alla scuola Diaz – Pascoli durante il G8 del 2001. In particolare gli sarebbe stato chiesto di farsi carico della convocazione di Sgalla davanti alla scuola mentre l’autore della telefonata al portavoce sarebbe stata fatta da De Gennaro, inevitabilmente a conoscenza dei fatti. I pm titolari dell’inchiesta erano Francesco Cardona Albini e Enrico Zucca. Contro la sentenza di assoluzione i pm Zucca e Cardona Albini avevano presentato appello. Il problema – si legge in sintesi nel ricorso – e’ stabilire se una personalita’ come quella dell’ex capo della polizia debba essere considerata al di sopra di ogni sospetto oppure no. E se la sua assoluzione debba arrivare solo in virtu’ dell'”integrita’ derivante dal suo ruolo istituzionale”. Scrive il pm Zucca: “Occorre tornare al diritto e giudicare sulla base di quanto e’ emerso al processo”. Al contrario “non si fa giustizia, ma la sua caricatura”. La prossima udienza e’ fissata per il 4 giugno, data in cui prenderanno la parola la pubblica accusa e le parti civili. Dopo le repliche della difesa, previste per il 9 giugno, si attende la sentenza che dovrebbe essere pronunciata il 17 giugno.
fonte:AGI
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