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Genova G8: Il processo Diaz e le "ferite pregresse"

Sarebbero certamente morti se non fossero stati portati in ospedale». Il riferimento è a due ragazzi picchiati violentemente dalle forze dell’ordine nella notte del 21 luglio alla scuola Diaz. Le parole sono di Leonardo Chessa, chirurgo dell’ospedale San Martino e volontario dei medici del Genoa social forum durante i giorni di Genova. E’ sua la testimonianza più importante di oggi, alla ripresa delle udienze del processo per l’irruzione alla scuola Diaz e al media center nella scuola Pascoli daparte delle forze dell’ordine. La sua testimonianza è servita ancora una volta per sconfessare il tentativo delle difese dei poliziotti, basato sul presupposto che i feriti della Diaz avessero in realtà ferite pregresse e non causate dall’irruzione delle forze dell’ordine. Il dottor Chessa ha invece affermato con certezza che l’infermeria del GSF si trovava nello stesso edificio del media center, dove curavano solo alcuni casi, inviando fratture e ferite più gravi a ospedali e pronto soccorso. Alla Diaz non c’erano ferite pregresse: «sabato ho visto alcuni feriti contusi, non più di dieci, alla Pascoli».Prima di lui aveva testimoniato Enrica Bartesaghi, fondatrice del Comitato Verità e Giustizia e madre di una delle vittime della scuola Diaz. La prossima udienza, la centoseiesima, è prevista per domani giovedì 20 settembre 2007.
La trascrizione integrale dell’udienza la potete trovare al seguente indirizzo internet: