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Genova G8, il ritorno di Bolzaneto i condannati ricorrono in appello

Sono le prime istanze d´appello al processo per i soprusi e le violenze commesse nella caserma di Bolzaneto, il “centro di temporanea detenzione del G8”. Il paradosso è che a chiedere un nuovo dibattimento, dopo una sentenza che tutto sommato aveva clamorosamente ridimensionato le richieste dell´accusa, sono proprio alcuni dei – pochi – condannati. Attraverso i loro avvocati – rispettivamente Alessandro Vaccaro e Nicola Scodnik – stamani si appelleranno Giacomo Toccafondi, Antonio Biagio Gugliotta e Massimo Pigozzi. I tre sono protagonisti di vicende giudiziarie esemplari: Toccafondi, che diversi avevano ribattezzato “dottor Mengele” nel corso dell´inchiesta e del dibattimento, è il medico del carcere, giudicato colpevole di alcuni episodi e condannato ad un anno e due mesi di reclusione. Attualmente continua a fare il responsabile sanitario nella prigione di Pontedecimo e giura sulla sua innocenza, ritenendosi vittima di un «clima sfavorevole». Secondo il suo legale, Vaccaro, è stato punito per tre reati “da giudice di pace” (due ingiurie, un´omissione di referto) e solo per una “inevitabile” severità di giudizio connessa al G8. Gugliotta è invece quello che ha subìto il verdetto più pesante: cinque anni di reclusione. Se c´è stata «tortura» a Bolzaneto, hanno in pratica detto i giudici, allora lui ne è responsabile. Anche in questo caso Vaccaro sostiene che lo stesso dibattimento avrebbe dimostrato il contrario: e poi Gugliotta – ispettore di polizia penitenziaria – non era certo la persona dal grado più alto presente in quei giorni nella struttura. Perché mai dovrebbe pagare per tutti? Nonostante la sentenza del 14 luglio scorso, l´ispettore continua a prestare servizio per il Ministero così come gli altri condannati. Poi c´è Massimo Pigozzi, che era agente delle “volanti” e che è stato riconosciuto responsabile di aver strappato una mano – divaricandogli le dita – ad un no-global fermato. Tre anni e due mesi di reclusione. Ecco: Pigozzi è l´unico sospeso dal servizio. Ma perché nel frattempo è stato indagato per il presunto stupro nelle guardine della questura di tre prostitute. Attualmente guida l´ambulanza di una pubblica assistenza genovese.Nei prossimi giorni presenteranno istanza di appello anche i pubblici ministeri Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, e le centinaia di parti civili (per Bolzaneto passarono almeno 252 persone). L´altro paradosso è che il 21 gennaio scatterà la prescrizione, che slitterà di circa un mese per ritardi accumulati nel corso del processo ma che alla fine annullerà comunque gli effetti penali della sentenza pronunciata sei mesi fa dalla terza sezione del tribunale, presieduta da Renato Delucchi.
fonte: La Repubblica