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Genova G8: Processo Diaz i Pm citano la sentenza sull’eccidio nazista

Per spiegare le responsabilità della sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8, nel luglio 2001, i pm citano una sentenza sull’eccidio nazista di Sant’Anna di Stazzema. Nella memoria di 500 pagine depositata ieri alla ripresa del processo sui fatti di Genova Enrico Zucca e Francesco Albini, che hanno chiesto oltre 110 anni per 28 dirigenti e capisquadra della polizia ed un’assoluzione, affermano che «per comprendere il ruolo avuto dagli imputati è utile riferirsi alla teoria della responsabilità di comando elaborata dal diritto internazionale penale». «Nell’operazione Diaz – dicono i comandanti hanno una posizione di supremazia assoluta sui subordinati», ma secondo i pm questi ultimi sono «responsabili», e non si possono «celare nell’anonimato» con il consenso dei primi. Per il Comitato Verità e Giustizia per Genova queste parole descrivono ciò che ormai è appurato sul piano storico: l’operazione alla scuola Diaz fu un’aggressione illegale e antidemocratica, concepita come una “spedizione punitiva” e condotta con metodi violenti: dobbiamo al caso se fra le vittime del blitz non vi furono dei morti (almeno tre persone furono condotte in ospedale in condizioni gravissime).In questi anni, continua il Comitato Verità e Giustizia, gli alti dirigenti imputati hanno rifiutato di assumersi le responsabilità che spettano a chi partecipa a un’operazione di quel genere e con ruoli gerarchici così importanti: hanno addirittura rifiutato di testimoniare in aula. Nonostante questo, i vertici di polizia e di governo li hanno promossi. Ora tutti tacciono di fronte alle gravissime ma ben fondate conclusioni dei due pubblici ministeri. E’ un atteggiamento molto pericoloso.Alla Diaz (e non solo lì, per la verità) nel luglio 2001 fu condotta un’azione eversiva che è stata premiata, anziché punita. E che quindi continua giorno per giorno, sotto i nostri occhi.