Genova G8, tensione al processo pm minacciato in aula. Slitta al 13 la sentenza sul blitz alla Diaz
Non era mai accaduto, nella storia del tribunale di Genova, che un pubblico ministero fosse trattato in maniera così «intimidatoria» in aula, nel corso di un processo. E´ successo ieri ma forse sarebbe meglio dire che è accaduto nel corso di tutto il dibattimento per il blitz alla scuola Diaz, durato anni. Le parole usate dall´avvocato Silvio Romanelli – citando un pubblico ministero «che ha perso il controllo dei nervi», per non dire del sospetto di «confezionamento della prova» – sono state purtroppo metabolizzate, nonostante le comprensibili proteste della procura che con il pm Francesco Cardona Albini ha inutilmente chiesto di porre fine alle «minacce». Tirava aria pesante nel corso della penultima udienza per la sciagurata irruzione della polizia durante il G8. Il dibattimento riprenderà giovedì 13 novembre e immediatamente dopo il tribunale presieduto da Gabrio Barone si chiuderà in camera di consiglio: la sentenza nei confronti dei 29 agenti e super-poliziotti imputati è attesa nella stessa giornata. L´appuntamento con la decisione di primo grado slitta dunque di ventiquattr´ore rispetto al previsto. Per allora è attesa una grande partecipazione di pubblico. Tra gli altri ci sarà senz´altro una delle 93 vittime del sanguinario assalto, il giornalista inglese Mark Covell. Quella notte rischiò di morire: il fascicolo per tentato omicidio a carico di ignoti è ancora aperto. L´altra sera nel corso di un dibattito pubblico il sociologo Salvatore Palidda ha proposto il conferimento della cittadinanza onoraria genovese per Covell.
fonte: La Repubblica
Share this: