Menu

Genova: Morte in carcere. Confermata la condanna a tre medici

E’ stata confermata in appello la sentenza di condanna di primo grado emessa nei confronti di Giacomo Toccafondi (un anno con la condizionale), medico responsabile dell’aria sanitaria del carcere di Pontedecimo e altri due medici della struttura Marilena Zaccardi e Antonio Abbondati (8 mesi ciascuno). L’accusa era omicidio colposo per la morte di Delia Quinde Garcia, 35 anni, ecuadoriana, madre di cinque figli, che nel marzo del 2002 era morta dopo un ricovero ospedaliero avvenuto troppo tardi. Uccisa dalla meningite, dopo giorni di malessere e una serie di lettere spedite dal carcere di Pontedecimo, al marito e ai familiari. Lettere in cui raccontava le difficoltà che incontrava “nel farsi credere” quando diceva di stare male. L’inchiesta, della quale si era occupata il pm Paola Calleri, era stata aperta inizialmente a carico di cinque sanitari, tra loro anche una ginecologa esterna alla struttura che è stata assolta da ogni responsabilità.Toccafondi è tra gli imputati del processo g8 sui fatti di Bolzaneto, accusato di abuso di atti d’ufficio e di diversi episodi di percosse, ingiurie e violenza privata. Per lui i pm hanno chiesto una condanna a 3 anni, 6 mesi e 25 giorni. Per la morte di Delia Quinde Garcia gli imputati erano accusati di non avere saputo individuare l’esatto quadro clinico della paziente e di non averla sottoposta alla consulenza di un infettivologo. L’indagine era scattata dopo la denuncia dei parenti della donna, assistiti dall’avvocato Massimo Auditore, che si sono costituiti parte civile. E’ stata fissata una provvisionale di 20 mila euro per un fratello della donna deceduta e centomila euro per un figlio, l’unico che si trovava in Italia e ha avuto la possibilità di costituirsi come parte lesa.