Oggi un corteo di migliaia di precari, disoccupati e studenti ha attraversato la città in occasione dello sciopero generale.
Il nostro obiettivo era di generalizzare questa giornata di mobilitazione: far emergere i volti, la determinazione e la rabbia di migliaia di lavoratori, precari, studenti, disoccupati, migranti, bloccando un paese che sta trasformando il lavoro in schiavitù.
Abbiamo deciso di bloccare le più importanti vie di comunicazione cittadina perché pensiamo che uno sciopero generale debba colpire anche la mobilità e l’ordinaria routine del paese (come è accaduto in Francia dove l’attacco alle pensioni è stato osteggiato con il blocco dell’intero paese per giorni e giorni) e non possa fermarsi ad una passeggiata di due ore.
Eravamo in piazza con la determinazione di chi si vede negato il futuro, di chi è costretto a vivere in una situazione di costante precarietà e di chi non si arrende al silenzio e all’impotenza.
Arrivati in piazza De Ferrari abbiamo quindi deciso che la nostra giornata di lotta non poteva finire lì, abbiamo invitato tutti e tutte a proseguire con noi la manifestazione e insieme a migliaia di persone determinate ad andare oltre, abbiamo imboccato la sopraelevata, bloccando il traffico in entrambi i sensi.
Alla fine di questo corteo multiforme, compatto e svoltosi senza tensioni siamo giunti alla stazione Principe, dove abbiamo tentato di bloccare un ulteriore nodo della mobilità cittadina.
Ad un ingresso laterale quando ormai molti erano entrati per andare verso i binari, il corteo è stato caricato da più lati con una violenza assolutamente ingiustificata, come da molti anni non si vedeva nella nostra città. (foto)
Sono stati aggrediti fra gli altri giovanissimi studenti medi, molte ragazze, fotografi, giornalisti, persone buttate a terra e calpestate.
Il bilancio è di decine di feriti, quasi tutti studenti minorenni, alcuni ricoverati in ospedale. Dalle ferite riportate è evidente che il bersaglio preferito dalle forze dell’ordine siano le teste e i visi dei/delle manifestanti.
Il comportamento violento delle forze dell’ordine non è passato inosservato da parte dei cittadini: gli impiegati delle poste di Piazza Acquaverde ed altri passanti sono usciti in strada per manifestare la loro solidarietà al corteo e il loro sdegno verso le pratiche della polizia. In ogni caso abbiamo testimonianze, filmati, fotografie, che presto pubblicheremo.
Chiediamo a tutti/e di prendere posizione rispetto a queste pratiche di repressione violenta perché rappresentano un attacco alla libertà di tutti/e.
Questa aggressione al corteo non solo non fermerà le nostre mobilitazioni future, ma soprattutto non toglie nulla all’importanza ed al successo di questa grande giornata di mobilitazione.
Oggi migliaia di persone hanno deciso di riempire di significato ulteriore la parola “sciopero generale”: come accade da mesi nelle piazze, nelle scuole e nelle fabbriche di tutta Italia, anche oggi moltissimi hanno scelto di manifestare con radicalità e determinazione, per rivendicare un futuro differente.
Il movimento genovese
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Il comunicato dell’Unione degli Studenti
Oggi in migliaia ci siamo dati appuntamento a piazza Caricamento per attraversare lo sciopero generale della Cgil.
Studenti medi, universitari, precari e disoccupati sono riusciti a generalizzare la manifestazione della Cgil, arrivati in piazza De Ferrari abbiamo quindi deciso che la giornata di lotta non doveva finire lì e insieme a migliaia di persone determinate ad andare oltre, abbiamo imboccato la sopraelevata, bloccando il traffico in entrambi i sensi.
Alla fine di questo corteo multiforme, colorato, pacifico e svoltosi senza tensioni siamo giunti alla stazione Principe, dove abbiamo tentato di bloccare un ulteriore nodo della mobilità cittadina. Ad un ingresso laterale quando ormai molti erano entrati per andare verso i binari, il corteo composto perlopiù da studenti delle superiori quasi tutti minorenni, è stato caricato da più lati con una violenza assolutamente ingiustificata, come da molti anni non si vedeva nella nostra città. Sono stati aggrediti fra gli altri giovanissimi studenti medi, molte ragazze, fotografi e giornalisti.
La scena a cui abbiamo assistito è stata paradossale, 50 poliziotti e 30 finanzieri in tenuta antisommossa hanno iniziato a picchiare violentemente e indiscriminatamente da più lati tutti gli studenti che si accalcavano sull’ingresso laterale della stazione, abbiamo assistito a pestaggi di gruppo da parte dei finanzieri su un ragazzo minorenne buttato a terra contro un muro, una ragazza trascinata per i capelli e insultata, due ragazzi di14 anni picchiati brutalmente perchè si erano messi in mezzo a difendere le loro compagne di classe,due ragazze minorenni prese a calci in faccia e altre decine di ragazzi e ragazze universitari picchiati senza alcun motivo. Alla fine del pestaggio, stile g8 di genova 2001, 5 ambulanze hanno portato in ospedale i pericolosi “anarchici-criminali-teppisti”: 1 ragazza con la testa aperta, un’altra con un occhio nero, il naso rotto e varie ferite al volto, e 5 ragazzi minorenni, uno dei quali è dovuto ricorrere ai punti sul viso in ospedale.
Decine sono i ragazzi e le ragazze feriti che hanno deciso di non andare in ospedale, ma che son stati curati sul posto da parte degli operatori del 118 e da medici presenti all’interno del corteo.
Dalle ferite riportate è evidente che il bersaglio preferito dalle forze dell’ordine siano le teste e i visi dei/delle manifestanti. Il comportamento violento delle forze dell’ordine non è passato inosservato da parte dei cittadini: gli impiegati delle poste di Piazza Acquaverde sono usciti in strada per manifestare la loro solidarietà al corteo e il loro sdegno verso le pratiche della polizia; altri passanti si sono resi conto di ciò che stava succedendo e non sono rimasti indifferenti. In ogni caso abbiamo testimonianze, filmati, fotografie, che presto pubblicheremo.
Siamo sconcertati dalle dichiarazioni del sindacato di polizia della Cgil, accorso subito in difesa delle forze dell’ordine.link:
Ma di quali anarchici parlano? Ma di quali manifestanti violenti?
Oggi chi dovrebbe tutelare i cittadini ha deciso di massacrare studenti inermi e per giunta minorenni che avevano manifestato fino a quel momento in modo totalmente pacifico.
Ci chiediamo, ancora una volta, se siano uomini queste persone che si divertono a massacrare ragazzini e ragazzine minorenni e con che faccia tornino a casa la sera dalla loro moglie o dai loro figli.
Di una sola cosa siamo sicuri, non saranno le vostre manganellate e la vostra violenza a fermarci. Continueremo a lottare per i nostri diritti e per cambiarlo davvero questo mondo malato.
Le studentesse e gli studenti dell’Unione degli Studenti Genova
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