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Il giorno più nero dell’Italia del XXI secolo … ma c’è modo di reagire.

Tra i primi 6 europei in Italia è ora la più a destra, insieme al Regno Unito e più della Francia. Dopo trent’anni di smantellamento della sinistra, abbiamo avuto Berlusconi, Renzi e ora a Salvini, il leader dell’area fascista-razzista-sessista. È possibile fermare questa deriva e costruire ex-novo un futuro ecologista e di sinistra? Sì! Guardiamo la storia del medico di Lampedusa Bartolo alla fine di questo testo.

Tutti i media celebrano il trionfo di Salvini e della sua Lega nazionale e non più solo del Nord. quello che abbiamo promesso al grande posto. Ma nessuno media dice che questo successo lo si deve anche al grande spazio che da anni è conferito a questo personaggio. Nessuno lo avrebbe immaginato quando, nel 2013, la Lega era quasi estinta dopo il malaffare dei suoi leader ed era arrivata al 4% dei voti. Col suo comportamento da coatto o ultrà o smargiasso di periferia, imitando Mussolini, fa credere di aver voltato pagina nella storia della Lega putrida di scandali facendo il compare dell’estrema destra, dei vecchi reazionari, degli ultras e anche di coatti sospetti di smercio di droga. Ha saputo promettere all’elettorato delle destre di far pagare meno tasse, di essere liberi di sbarazzarsi degli immigranti, di trattarli come schiavi usa-e-getta, senza concedere alcun diritto sempre con il suo rosario tra le mani e alla bocca. S’è presentato in tv col rosario dicendo: “grazie a quelli di lassù. Affido il paese a Maria”. Un gesto che per 40 anni mai i leader della Democrazia Cristiana hanno fatto, nemmeno quelli che erano preti. Così ha conquistato la simpatia della gente delle provincie del nord e del sud, non esitando ad attaccare il discorso del papa troppo pro-immigrati, mentre ricorda che “aiuta il tuo prossimo significa aiutare gli italiani e non gli immigrati”. Allo stesso tempo, non smette di passare tutte le sue giornate sui social network e ovunque tra la “gente”, mentre al suo ministero c’è stato solo 17 giorni in tutto l’anno. Il suo successo ha approfittato dello sfacelo del PD, capolavoro di renzi, e della nullità politica le cinquestelle e delle loro oscillazioni da destra al centro (alle politiche del 4 marzo 2018 il M5S aveva raggiunto oltre il 33% e ora, dopo un anno di governo M5S-Lega è a metà della Lega che aveva avuto il 17% (un capolavoro del M5S e del suo pretenzioso chef Di Maio).

Prima di cercare di capire cosa succederà ora vediamo qualche dettaglio dei risultati poco osservato se non ignorato dai media.

Ricordiamo che le percentuali dei partiti dovrebbero essere calcolati innanzitutto rispetto al totale degli aventi di diritto di voto. Per prima cosa si constata che i non votanti sono il primo partito (44%). Ma i partiti si interessano solo a quello che hanno avuto e disprezzano coloro che non hanno votato, dicendo che hanno sbagliato o che sono stati idioti. E’ vero che alle elezioni europee c’è sempre stata una minore affluenza alle urne, ma si può affermare che l’astensione è la prova evidente della grande delusione in particolare fra un gran numero di elettori del M5S e anche fra quelli di sinistra che da anni non hanno intravedono alcuna lista credibile, nonostante il nuovo leader del PD stia cercando di mostrare che sta svoltando pagina rispetto alla catastrofica gestione di Renzi (nel 2014, il PD aveva superato il 40% dei votanti, il 4 marzo 2018 ha avuto il 18%, e la cosiddetta ripresa di Zingaretti è solo del 3%). Ma che credibilità potrà ancora riconquistare un partito che vuole a spada tratta le grandi opere (inutili, dannose e iper care) in compagnia di tutte le destre e che pensa a dare soldi agli imprenditori e alle banche. Nessun partito si impegna per un serio programma di prevenzione dei rischi sanitari-ambientali e contro le economie sommerse (cioè lavoro nero, neo-schiavitù ed evasione contributiva e fiscale oltre a intrecci con le mafie); sono questi sono i problemi più gravi che causano un enorme numero di vittime. Ma queste economie valgano 10 milioni di voti (di gente delle destre ma anche di parte del PD e del M5S).

È assai significativo osservare che il tasso nelle isole e nelle regioni meridionali s’è avuto un tasso di astensione molto alto o quasi la metà del tasso di voto nel nord. In Sicilia e in Sardegna il 36-37% degli elettori in Calabria, Campania e Puglia tra il 44 e il 47, mentre nel nord s’è avuto tra il 64 e il 67%.

Per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero ancora una volta si è avuto un tasso di votanti bassissimo (più basso in quello assai limitato delle politiche). Su 1.650.360 aventi diritto al voto all’estero (solo nei paesi UE) nei principali paesi con più residenti italiani si sono avuti i seguenti tassi Belgio 6,15%; Francia 8,87; Germania 6,3; Olanda 11,47; Regno Unito 6,6. In totale in tutti i paesi UE hanno votato solo 98.997 (media 6% perché negli altri paesi il tasso è stato ancora più basso). Fra questi votanti il primo partito è stato di gran lunga il PD, poi la Lega, il M5S, Europa verde,  + Europa, Forza Italia, La sinistra e Fratelli d’Italia. Una partecipazione che conferma quindi lo scarso interesse degli emigrati per le vicende politiche del paese d’origine, le cui ragioni sono molteplici fra cui spicca spesso la maggiore attenzione alle vicende del paese di immigrazione (cfr. Mobilità umane).

I risultati nella penisola e nelle isole mostrano un’Italia divisa due volte in due: la Lega è il primo partito (+ del 40% o oltre 35) in tutte le regioni del nord e del centro comprese quelle storicamente di sinistra, ad eccezione della Toscana; invece l’M5S rimane il primo partito (fra 29 e 33%) in tutte le regioni del Sud e delle isole. Altra divisione: il PD è il primo partito in tutte le principali città del nord e del centro (Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Roma e anche Cagliari) mentre il M5S è il primo nelle grandi città del Sud (Napoli, Bari, Palermo, Catania). La Lega non vince in nessuna grande città del paese. Ciò dimostra che il suo successo in questo evento elettorale gode del consenso del mondo di agricoltori, artigiani e medi e piccoli imprenditori, degli over 65 anni e della popolazione che si sente abbandonata e che si limita a dare credito ai discorsi sulla sicurezza, razzista e integrista di Salvini (è l’Italia “profonda”, esattamente quello che è stata la base della in Lombardia e Veneto).

A livello nazionale, la Lega ha ottenuto 9.149.965 voti (cioè il 18% del totale dei diritti di voto e il 34% del totale degli elettori); il PD 6.048.214 voti (12% e 22%); il M5S 4.551.286 (cioè 9 e 17%); Forza Italia 2.343.718 voti (5 e 8,8%), Fratelli d’Italia 1.722.662 (3 e 6,5). Tutti gli altri non hanno raggiunto il 4%. Si noti che in Italia i Verdi sono sempre stati un partito assai insignificante, spesso distrutto da leader molto discutibili se non corrotti o nullità politiche (peraltro se la lista dei verdi con il “genio” Civati e La sinistra fosse stata unica avrebbe potuto superare il 4%). Da parte sua la lista + Europa / Italiaincomune (voluta dal sindaco di Parma) ha avuto solo il 3,1%. Anche questa se avesse fatto un’unica lista con i verdi avrebbe potuto avere più del 4%.

Va notato inoltre che la “rimonta” del PD è dovuta al cosiddetto “voto utile” di molti elettori che hanno paura dell’asceta fascista-razzista-sessista di Salvini.
Tra i risultati, l’unica buona notizia che merita di essere riconosciuta è l’elezione di Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa che per 30 anni ha salvato migliaia di naufraghi; è stato votato da 115mila elettori siciliani (vedi alla fine dell’articolo il racconto di Bartolo che una studentessa che lo ha ascoltato in una scuola di medicina ha registrato e trascritto).

Le elezioni del 26 maggio 2019 erano anche elezioni locali in Piemonte e in molte città. Tra i risultati più significativi ci sono prima di tutto le elezioni regionali in Piemonte. Il PD di Chiamparino ha subito una sconfitta assai prevedibile. Questo signore è uno dei più a destra dei leader PD; legato alla famiglia Agnelli di Torino e al potere finanziario, grande sostenitore delle grandi opere e grandi criminalizzatore dei NOTAV e dei centri sociali. Ha sempre agito contro la sinistra e contro i cinquestelle che Torino sono in parte il meglio e anche disponibili ad alleanze (dieci volte meglio del precedente sindaco Fassino, un altro arrogante come Chiamparino, i due grandi sostenitori di Renzi). E ora si meritano solo risultati fallimentari.

Tra i risultati dei risultati delle elezioni nelle città si nota la vittoria dei sindaci PD a Firenze, Bergamo, Bari, Livorno, Modena, Prato, Reggio Emilia, mentre altrove vince la coalizione di destra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia ecc.).

Durante i due mesi precedenti le elezioni, si è assistito al litigio permanente tra M5S e Lega; tutti si sono chiesti quanto ancora sarebbe durato questo governo dopo le elezioni visto che prima non volevano rischiare. Ora, il giorno dopo la sua vittoria, Salvini gioca la parte di chi è certo di poter dettare la linea del governo senza alcun ostacolo e quindi dice durerà senza problemi. Ha iniziato a gridare che dirà alla Commissione europea che l’Italia non ha limiti del 3% da rispettare e che spenderà tutto il necessario per fare ciò che deve fare (le promesse al suo elettorato). E ha immediatamente annunciato che non si tratta più di rinviare la cosiddetta riforma dell’autonomia (che molti giuristi considerano incostituzionale). Allo stesso modo, vuole lanciare subito le grandi opere, votare la flat tax (che è un’impostura a favore dei ricchi, che Fumagalli chiama la “robin hood alla rovescia) e nuovi favori per le grandi, medie e piccole imprese. Ricordiamo che fin dall’inizio questo governo non ha smesso di adottare centinaia di decreti tra i quali condoni e regalie di ogni sorta ai suoi elettori. Tutto ciò per nascondere il numero crescente di affari sporchi di leader delle destre e della Lega, che potrebbero toccare direttamente lo stesso Salvini (sicuramente uno dei responsabili della “scomparsa” dei 49 milioni di euro che la Lega avrebbe dovute restituire allo stato).

Detto ciò non va dimenticato che negli ultimi mesi c’è stata una forte ripresa della mobilitazione antifascista e antirazzista (vedi qui: https://blogs.mediapart.fr/salvatore-palidda/blog/250419/italie-25-avril- manifestazioni e festival-of-the-liberazione-grande-fascisti qui https://blogs.mediapart.fr/salvatore-palidda/blog/020319/milan-250-000-manifestants-la-marche-antiraciste-une- l’altro-Italia-possibile e anche contro la violenza della polizia incitata da Salvini).

Turi Palidda

PS: come in precedenti elezioni non sono andato a votare perché è sin troppo evidente che questa pseudo-democrazia è un’impostura liberista che nasconde un regime autoritario che nega spazi di tutela dei diritti fondamentali non a caso sempre più smantellati. Non c’è più alcuna sinistra e i residui di sinistra sono infetti da tanti che hanno partecipato alla distruzione di quel poco che c’era di sinistra 30 anni fa. L’unica possibilità di costruire sinistra è ex-novo e a partire da sperimentazioni locali nei varie segmenti economici e sociali (per esempio cooperative non destinate a produrre profitto, sorte di comuni, associazioni di mutuo soccorso e per la tutela dei lavoratori, GAS e mini supermercati di produttori e consumatori ecc. -vedi ipotesi discusse da effimera.org). E’ innanzitutto essenziale inglobare tutto in una prospettiva di resistenza ai rischi sanitari-ambientali ed economici (cioè alle economie sommerse).

Passiamo alla parte dell’Italia che pratica la solidarietà umana universalista e l’anti-razzismo; ecco qui cosa racconta il medico di Lampedusa Pietro Bartolo.

Registrato e trascritto da una studentessa che lo ascoltava in una facoltà di medicina; lei non sapeva chi fosse e all’inizio non aveva voglia di ascoltare pensando che si trattasse di uno degli illustri sconosciuti fatto venire a parlare con gli studenti per somministrare loro sermoni o relazioni noiose … ma appena Bartolo ha iniziato a parlare lo ha registrato e poi trascritto facendolo poi circolare sui social network: c’è stata una grande diffusione (Bartolo è conosciuto perché è uno dei personaggi del film #fuocoammare: https://www.youtube.com/watch?v=91hr9zWtvOw  che ha vinto l’Orso d’oro al 66 ° Berlin Film Festival 2016

Ha curato 350.000 persone negli ultimi 30 anni; quello che lui odia è il “riconoscimento” dei cadaveri … è in questa occasione che è costretto a “prelevare” le dita, le costole, le orecchie, perché spesso non hanno impronte digitali.

«Le donne? Sono tutte state violentate. TUTTE. Arrivano spesso incinte. Quelle che non sono incinte non lo sono non perché non sono state violentate, non lo sono perché i trafficanti hanno somministrato loro in dosi discutibili un cocktail antiprogestinico, così da essere violentate davanti a tutti, per umiliarle. Senza rischi, che le donne incinte sul mercato della prostituzione non fruttano».

«Su questi barconi gli uomini si mettono tutti sul bordo, come una catena umana, per proteggere le donne, i bambini e gli anziani all’interno, dal freddo e dall’acqua. Sono famiglie. Famiglie come le nostre.

Mostra una foto, vista e rivista, ma lui non è retorico, non è formale. È fuori da ogni schema politically correct, fuori da ogni comfort zone.

«Una notte mi hanno chiamato: erano sbarcati due gommoni, dovevo andare a prestare soccorso. Ho visitato tutti, non avevano le malattie che qualcuno dice essere portate qui da loro. Avevano le malattie che potrebbe avere chiunque. Che si curano con terapie banali. Innocue. Alcuni. Altri sono stati scuoiati vivi, per farli diventare bianchi. Questo ragazzo ad esempio»: mostra un’altra foto, tutt’altro che vista e rivista. Un giovane, che avrà avuto 15/16 anni, affettato dal ginocchio alla caviglia.

«Lui è sopravvissuto agli esperimenti immondi che gli hanno fatto. Suo fratello, invece, non ce l’ha fatta. Lui è morto per essere stato scuoiato vivo».
«Qualcuno mi dice di andare a guardare nella stiva, che non sarà un bello spettacolo. Così scendo, mi sembrava di camminare su dei cuscini. Accendo la torcia del mio telefono e mi trovo questo».
Mostra un’altra foto.
Sembrava una fossa comune. Corpi ammassati come barattoli di uomini senza vita.
«Questa foto non è finta. L’ho fatta io. Ma non ve la mostrano nei telegiornali. Sono morti lì, di asfissia. Quando li abbiamo puliti ho trovato alcuni di loro con pezzi di legno conficcati nelle mani, con le dita rotte. Cercavano di uscire. Avevano detto loro che siccome erano giovani, forti e agili rispetto agli altri, avrebbero fatto il viaggio nella stiva e poi, con facilità, sarebbero usciti a prendere aria presto. E invece no. Quando l’aria ha cominciato a mancare, hanno provato ad uscire dalla botola sul ponte, ma sono stati spinti giù a calci, a colpi in testa. Sapeste quanti ne ho trovati con fratture del cranio, dei denti. Sono uscito a vomitare e a piangere. Sapeste quanto ho pianto in 28 anni di servizio, voi non potete immaginare».

Ora non c’è nessuno in aula magna che non trattenga il fiato, in silenzio.

Ma ci sono anche cose belle, cose che ti fanno andare avanti. Una ragazza. Era in ipotermia profonda, in arresto cardiocircolatorio. Era morta. Non avevamo niente. Ho cominciato a massaggiarla. Per molto tempo. E all’improvviso l’ho ripresa. Aveva edema, di tutto. È stata ricoverata 40 giorni. Kebrat era il suo nome. È il suo nome. Vive in Svezia. È venuta a trovarmi dopo anni. Era incinta»: ci mostra la foto del loro abbraccio.

«Sì perché la gente non capisce. C’è qualcuno che ha parlato di razza pura. Ma la razza pura è soggetta a più malattie. Noi contaminandoci diventiamo più forti, più resistenti. E l’economia? Queste persone, lavorando, hanno portato miliardi nelle casse dell’Europa. E io aggiungo che ci hanno arricchito con tante culture. A Lampedusa abbiamo tutti i cognomi del mondo e viviamo benissimo. Ci sono razze migliori di altre, dicono. Sì, rispondo io. Loro sono migliori. Migliori di voi che asserite questo».

Fa partire un video e descrive: «Questo è un parto su una barca. La donna era in condizioni pietose, sdraiata per terra. Ho chiesto ai ragazzi un filo da pesca, per tagliare il cordone. Ma loro giustamente mi hanno risposto “non siamo pescatori”. Mi hanno dato un coltello da cucina. Quella donna non ha detto bau. Mi sono tolto il laccio delle scarpe per chiudere il cordone ombelicale, vedete? Lei mi ringraziava, era nera, nera come il carbone. Suo figlio invece era bianchissimo. Sì perché loro sono bianchi quando nascono, poi si scuriscono dopo una decina di giorni. E che problema c’è, dico io, se nascono bianchi e poi diventano neri? Ha chiamato suo figlio Pietro. Quanti Pietri ci sono in giro!».

«Quest’altra donna, invece, è arrivata in condizioni vergognose, era stata violentata, paralizzata dalla vita in giù… Era incinta. Le si erano rotte le acque 48 ore prima. Ma sulla barca non aveva avuto lo spazio per aprire le gambe. Usciva liquido amniotico, verde, grande sofferenza fetale. Con lei una bambina, anche lei violentata, aveva 4 anni. Aveva un rotolo di soldi nascosto nella vagina. E si prendeva cura della sua mamma. Tanto che quando cercavo di mettere le flebo alla mamma lei mi aggrediva. Chissà cosa aveva visto. Le ho dato dei biscotti. Lei non li ha mangiati. Li ha sbriciolati e imboccava la mamma. Alla fine le ho dato un giocattolo. Perché ci arrivano una montagna di giocattoli, perché la gente buona c’è. Ma quella bimba non l’ha voluto. Non era più una bambina ormai».

Foto successiva.
«Questa foto invece ha fatto il giro del mondo. Lei è Favour. Hanno chiamato da tutto il mondo per adottarla. Lei è arrivata sola. Ha perso tutti: il suo fratellino, il suo papà. La sua mamma prima di morire per quella che io chiamo la malattia dei gommoni, che ti uccide per le ustioni della benzina e degli agenti tossici, l’ha lasciata a un’altra donna, che nemmeno conosceva, chiedendole di portarla in salvo. E questa donna, prima di morire della stessa sorte, me l’ha portata. Ma non immaginate quanti bambini, invece, non ce l’hanno fatta. Una volta mi sono trovato davanti a centinaia di sacchi di colori diversi, alcuni della Finanza, alcuni della Polizia. Dovevo riconoscerli tutti. Speravo che nel primo non ci fosse un bambino. E invece c’era proprio un bambino. Era vestito a festa. Con un pantaloncino rosso, le scarpette. Perché le loro mamme fanno così. Vogliono farci vedere che i loro bambini sono come i nostri, uguali».

Ci mostra un altro video. Dei sommozzatori estraggono da una barca in fondo al mare corpi esanimi. «Non sono manichini» ci dice. Il video prosegue.
Un uomo tira fuori dall’acqua un corpicino. Piccolo. Senza vita. Indossava un pantaloncino rosso. «Quel bambino è il mio incubo. Io non lo scorderò mai».

Non riesco più a trattenere le lacrime. E il rumore di tutti coloro che, alternandosi in aula, come me, hanno dovuto soffiarsi il naso.

«E questo è il risultato»: ci mostra l’ennesima foto. «368 morti. Ma 367 bare. Sì. Perché in una c’è una mamma, arrivata morta, col suo bambino ancora attaccato al cordone ombelicale. Sono arrivati insieme. Non abbiamo voluto separarli, volevamo che rimanessero insieme, per l’eternità».

Penso che possa bastare così. E questo è un estratto. Perché il dottor Bartolo ha parlato per un’ora. Gli altri relatori hanno lasciato a lui il loro tempo. Nessuno ha osato interromperlo. E quando ha finito tutti noi, studenti, medici e professori, ci siamo alzati in piedi e abbiamo applaudito, per lunghi minuti. E basta. Lui non ha bisogno di aiuto: «non venite a Lampedusa ad aiutarci, ce l’abbiamo sempre fatta da soli noi lampedusani. Se non siete medici, se non sapete fare nulla e volete aiutare, andate a raccontare quello che avete sentito qui, fate sapere cosa succede a coloro che dicono che c’è l’invasione. Ma che invasione!».

E io non mi espongo, perché non so le cose a modo. Ma una cosa la so. E cioè che questo è vergognoso, inumano, vomitevole. E non mi importa assolutamente nulla del perché sei venuto qui, se sei o no regolare, se scappi dalla guerra o se vieni a cercare fortuna: arrivare così, non è umano. E meriti le nostre cure. Meriti un abbraccio. Meriti rispetto. Come, e forse più, di ogni altro uomo.

in francese qui : https://blogs.mediapart.fr/salvatore-palidda/blog/270519/le-jour-le-plus-noir-de-l-italie-du-xxie-siecle-mais-encore-de-quoi-reagir