In seguito allo scoppio dei più pesanti combattimenti in Siria da diversi anni a questa parte, le aree curde sono ora sotto la minaccia acuta di attacchi da parte di gruppi jihadisti che collaborano con la Turchia.
di Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK)
Mentre il gruppo islamista Haiat Tahrir Al-Sham (HTS), il ramo siriano di al-Qaeda precedentemente noto come Fronte al-Nusra, sta avanzando da mercoledì su Aleppo e combatte con le forze del regime di Assad, i mercenari fedeli alla Turchia del cosiddetto Esercito nazionale siriano (SNA) stanno preparando un grande attacco alla regione curda di Tal Rifaat, nella Siria nord-occidentale. L’esercito turco sta già bombardando la regione dall’aria e dal suolo. Sono stati segnalati anche attacchi alla città curda di Ain Issa. Secondo fonti locali, la Turchia ha anche aperto il confine con la Siria nordoccidentale, permettendo a un maggior numero di combattenti jihadisti di entrare in Siria.
Tal Rifaat ospita diverse centinaia di migliaia di rifugiati curdi, costretti a fuggire nel 2018 a seguito della guerra di aggressione della Turchia a Efrîn (Afrin) in violazione del diritto internazionale. Da allora, l’SNA, un’alleanza di varie organizzazioni islamiste ed ex combattenti dell’ISIS, e l’esercito turco controllano la regione. Le organizzazioni per i diritti umani temono che gli attacchi dell’SNA possano nuovamente allontanare i rifugiati da Efrîn. La pulizia etnica della popolazione curda ha avuto luogo a Efrin durante l’occupazione turca. Da allora, la Turchia ha espulso la maggior parte dei curdi della regione e ha insediato persone di origine araba, lasciando la popolazione curda come una minoranza nella regione. Dalla regione sono state denunciate sistematiche violazioni dei diritti umani, come rapimenti, espulsioni, torture e violenze sessuali sotto il dominio delle milizie islamiste. Ora la popolazione di Tal Rifaat si trova ad affrontare un destino simile. Anche la popolazione curda di Aleppo, che vive principalmente nei quartieri di Shasmeqsûd e Eşrefiyê, è minacciata dall’avanzata di Haiat Tahrir Al-Sham, un’emanazione di al-Qaeda. Questo gruppo ha ripetutamente attaccato le aree di autogoverno curdo in passato durante la guerra civile siriana.
Hayat Tahrir al-Sham (HTS) è un’alleanza jihadista che controlla la provincia di Idlib, nella Siria nord-occidentale, dal 2017, formata dalla fusione di diversi gruppi islamisti, tra cui l’affiliato di al-Qaeda Nusra, che si è ribattezzato Fateh al-Sham nel 2016. Elencato come organizzazione “terroristica” dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’HTS ha esteso la sua influenza nella Siria settentrionale controllata dall’SNA, spesso con la tacita approvazione della Turchia. L’HTS cerca di proiettare un’immagine di rispettabilità e affidabilità di governo, nonostante le notizie di un regime sempre più totalitario e di una teocrazia islamista a Idlib. La comunità internazionale dovrebbe diffidare dell’espansione dell’HTS nel territorio occupato dalla Turchia, poiché è stato collegato a propaganda antisemita e ha legami con al-Qaeda, nonostante gli sforzi per prendere le distanze dalle sue radici jihadiste. In particolare, un autore coinvolto in un attacco terroristico sventato a Monaco di Baviera ha espresso simpatia per l’HTS, evidenziando la continua rilevanza del gruppo nel più ampio panorama delle minacce estremiste.
Cinque giorni fa HTS (Hayat Tahrir al-Sham – una cellula di Al-Qaeda e ISIS) e SNA (Esercito nazionale siriano – composto da varie fazioni jihadiste), entrambi sostenuti dalla Turchia, hanno improvvisamente attaccato le forze del regime siriano e sono entrati nel paese, avanzando al suo interno.
Sorprendentemente, l’esercito siriano non ha opposto resistenza e si è ritirato.
Il terzo giorno sono entrati ad Aleppo e hanno assunto il controllo della città senza scontri, fatta eccezione per i quartieri curdi. Hanno attaccato anche altri fronti e raggiunto la città di Hama.
Oggi, fin dalle prime ore del mattino, le forze SNA appoggiate dalla Turchia stanno attaccando le aree curde e l’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord-Est (DAANES).
Attualmente i combattimenti si svolgono su tutti i fronti, con l’attacco principale alle aree curde di Shahba e Tel Rifat, dove vivono la maggior parte dei curdi che erano già stati sfollati in seguito all’occupazione turca del 2018.
L’Amministrazione Democratica Autonoma della Siria nordorientale (DAANES) è un sistema di governo democratico interno alla Siria, comprendente tutte le componenti etniche e religiose e con le donne a capo della sfera sociale.
L’SNA dipende completamente dalla Turchia e agisce secondo gli ordini e le istruzioni dello Stato turco. Gli attacchi perpetrati da queste forze sono pianificati e coordinati con piena consapevolezza da parte della Turchia. L’attacco alle aree e alle regioni curde appartenenti alla DAANES lo dimostrano chiaramente. Il presidente turco Erdogan dichiara apertamente da tempo che non permetteranno l’esistenza della DAANES e che occuperanno tutta la Siria settentrionale. E’ chiaro che lo Stato turco sta coordinando questi attacchi. Si tratta dell’evidente messa in pratica della mentalità neo-ottomana e la Turchia mira ad occupare queste aree sfruttando l’aiuto degli jihadisti. Questa non è la prima volta che la Turchia lo fa, attaccando le zone DAANES. Dall’inizio della rivoluzione siriana (2011) la Turchia è stata più volte coinvolta in piani ostili contro i curdi risiedenti in Rojava e DAANES. Dieci anni fa, nel 2014, dietro le forze dell’ISIS che attaccarono Kobane c’erano anche funzionari turchi. Questa storia si sta ripetendo oggi. Le milizie jihadiste appoggiate dalla Turchia stanno attaccando le regioni autonome curde. Il Rojava si trova ad affrontare un altro possibile massacro.
Decine di migliaia di sfollati di Afrin bloccati dagli attacchi turchi a Shebah
Il comandante generale delle SDF Mazloum Abdi ha confermato questa mattina che le SDF hanno aperto un corridoio umanitario per garantire l’evacuazione dei civili di Tal Rifaat e Shebah, tuttavia la Turchia e le bande dell’SNA hanno attaccato il corridoio e impediscono l’evacuazione
“Le Forze democratiche siriane hanno lanciato un appello alla mobilitazione generale di tutti i territori dell’Amministrazione autonoma contro gli attacchi delle milizie jihadiste, che sembrano ora diretti non più verso le forze del regime siriano ma principalmente verso le aree dell’Amministrazione autonoma”, ha confermato ai microfonidi Radio Onda d’Urto Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica. Ascolta o scarica
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