Guardia Costiera libica sperona un gommone con 50 persone a bordo
La manovra spericolata al largo di Sabratha, in acque internazionali. Sea Watch denuncia: motovedetta donata dall’Italia alla cosiddetta Guardia costiera di Tripoli per fare i respingimenti illegali. Nel 2023 sono stati 2.093 i morti o dispersi nel Mediterraneo centrale
di Adriana Pollice
«Tentato omicidio da parte della cosiddetta Guardia costiera libica» è la denuncia di Sea Watch che ieri ha raccontato: «Mentre infervora la polemica sui finanziamenti alle Ong, Italia e Ue sponsorizzano quanto vedete nel video ripreso dal nostro aereo di monitoraggio Seabird». Le immagini, girate ieri mattina, mostrano un gommone giallo sovraccarico, in acque internazionali al largo di Sabratha, che avanza lentamente. Il mezzo di appoggio della nave libica (classe Corrubia) si dirige ad alta velocità verso il gommone che si piega al centro, imbarcando acqua e affondando.
«La motovedetta ha speronato il gommone facendo cadere in mare circa 50 persone prima di catturarle e riportarle in Libia – la denuncia dell’Ong -. Si tratta di una nave che l’Italia ha donato alla Libia nel 2018 allo scopo di effettuare operazioni di respingimento illegali. Non sappiamo se ci siano dispersi. Sappiamo però che la cosiddetta Guardia costiera libica, finanziata e armata dall’Italia e dall’Ue, è composta da pericolosi criminali. Non è possibile tollerare la collaborazione tra stati europei e feroci milizie mentre ci si concentra su inutili polemiche contro le Ong».
Non lontano dal gommone intercettato c’era la nave Louise Michel, finanziata dall’artista inglese Banksy. Gli attivisti stavano prestando soccorso a 58 persone a bordo di un altro gommone con il motore fuori uso e in precarie condizioni di galleggiamento, tra loro 17 bambini, almeno un terzo senza alcun parente. Ricevuto l’allarme da Seabird, sono arrivati sul posto poco dopo: «Il nostro equipaggio ha cercato sopravvissuti o deceduti ma non ha trovato nessuno, non è chiaro se tutti siano sopravvissuti alla manovra pericolosa. Siamo disgustati da questo atto aggressivo contro persone che cercano un posto sicuro». I 58 sulla Louise Michel arriveranno stamattina a Pozzallo. A Lampedusa, invece, ieri pomeriggio si contavano 90 migranti arrivati con sbarchi autonomi.
Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans: «Ennesimo comportamento criminale da parte di milizie che terrorizzano le persone in fuga dalla Libia, usando la violenza e mettendole in pericolo, con il solo obiettivo di riportarle indietro. È per questo che sono stati addestrati e pagati. È questo che i nostri governanti intendono quando parlano di ‘collaborare con i paesi del Nordafrica per fermare le partenze’. Meloni, Tajani, Salvini, Piantedosi si scagliano contro le navi Ong perché non vogliono testimoni scomodi». Padre Zanotelli: «Il governo italiano continua a elaborare decreti su decreti per espulsioni, rimpatri e respingimenti disumani contro i profughi».
Per l’Unhcr sono oltre 2.500 i migranti che sono morti o dispersi nel Mediterraneo nel 2023 (i dati Oim dicono 2.778 morti, di cui 2.093 nel Mediterraneo centrale, 289 bambini). Nello stesso periodo del 2022 erano 1.680. Da gennaio al 24 settembre, in circa 186mila sono arrivati nell’Europa meridionale. Oltre 130mila in Italia (+83%): oltre 102mila dalla Tunisia (+260%), oltre 45mila dalla Libia; circa 31mila sono stati intercettati e sbarcati in Tunisia, 10.600 in Libia.
da il manifesto
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