Nessuna tregua dopo il primo round di negoziati tra Russia e Ucraina per un cessate il fuoco. Oggi hanno confermato entrambe le parti, si terranno nuovi colloqui, ma nel frattempo i missili russi sono tornati a colpire le città ucraine.
Secondo una fonte interpellata dall’agenzia di stampa Interfax è improbabile che un secondo round di colloqui negoziali tra una delegazione russa e una ucraina si svolga nella giornata di oggi, come inizialmente trapelato.
“Molto probabilmente, ciò avverrà nel fine settimana”, secondo la fonte. L’agenzia Tass afferma che i negoziati “non sono stati cancellati ma rinviati”. Lontani dunque i colloqui, ancor più lontana una tregua. Sul campo, infatti, i paracadutisti russi sono stati aviotrasportati su Kharkiv, seconda città ucraina. Ieri, sesto giorno di guerra, una nuova pioggia di missili e bombe ha colpito diverse città ucraine.
A Kharkiv – dove i bombardamenti hanno colpito anche il palazzo del governo regionale – secondo il sindaco ieri ci sono state 21 vittime e 122 feriti. Nella capitale Kiev è stato colpita l’antenna della televisione e il memoriale Babi Yar, che ricorda lo sterminio di trentamila ebrei ucraini da parte dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Nel sud-est Mariupol sarebbe circondata dalle truppe russe che avrebbero intensificato i bombardamenti sulla città. L’esercito russo, che intanto avanza verso Kiev con una colonna di mezzi militari lunga 60 km, sostiene inoltre di aver preso la città di Kherson, nel sud del paese.
Sono almeno 136 i civili rimasti uccisi finora dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina iniziata giovedì scorso. Lo hanno detto le Nazioni Unite, secondo quanto riporta la Bbc, precisando che tra i morti dovrebbero esserci 13 bambini. Secondo il portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani Liz Throssell i morti reali dovrebbero essere molti di più.
Sul fronte internazionale il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto il suo discorso alla nazione sullo stato dell’unione: “Putin è un dittatore, sta invadendo un paese straniero e pagherà un prezzo alto”. ‘La libertà trionferà sempre sulla tirannia’, prosegue Biden sottolineando che Putin ‘ha fatto male i calcoli’: pensava di invadere senza problemi l’Ucraina invece si è trovato di ‘fronte un muro che non si aspettava, quello degli ucraini’. Biden ha poi annunciato la chiusura dello spazio aereo del Paese ai voli russi.
Ieri il presidente ucraino Zelensky ha parlato, in videocollegamento, con il Parlamento europeo in seduta plenaria: ‘Vorrei sentire da voi che la scelta dell’Ucraina verso l’Europa sia incoraggiata’, ha detto, riferendosi alla propria firma sulla richiesta formale di entrare nell’Unione. ‘Chiedo agli europei di provare che siete con l’Ucraina. Putin ieri ha ucciso 19 bambini’, ha aggiunto. Il Parlamento europeo si è poi espresso in favore dell’avvio del processo di adesione dell’Ucraina all’Ue. ‘È l’ora della verità’, ha commentato la presidente della Commissione von der Leyen.
In Italia ieri il premier Draghi è intervenuto in un question time al Parlamento: di fronte a un’aggressione che ci riporta indietro di 80 anni, l’Italia non intende voltarsi dall’altra parte. Draghi ribadisce in Parlamento la solidarietà all’Ucraina, attacca ‘il disegno revanscista’ di Putin e il ricatto nucleare e sottolinea la necessità di una reazione ferma e unitaria. ‘Per cercare la pace bisogna volerla e chi ha 60 km di carri armati alle porte di Kiev non vuole la pace’. Senato e Camera hanno approvato una risoluzione sull’invio di armi all’Ucraina.
Ancora per quanto riguarda il nostro paese l’Ambasciata d’Italia a Kiev si sposta a Leopoli, è una delle ultime a farlo, era rimasta nella capitale ucraina fino a ora. Nel trasferimento l’ambasciatore Zazo è riuscito a portare in salvo anche circa 20 bambini, tra cui 6 neonati, che aveva accolto in ambasciata. Attesi in Italia circa 900mila profughi ucraini. L’Associazione Italia-Ucraina chiede di aprire subito corridoi umanitari per i minori.
Proseguono le sanzioni economiche e politiche internazionali contro la Russia, Putin, i suoi ministri e gli oligarchi che lo sostengono. Sanzioni economiche che purtroppo colpiranno però soprattutto le fasce più deboli della popolazione russa, ma anche europea. Accordo dell’Ue sull’esclusione da oggi dal sistema Swift di 7 banche russe. Gli istituti colpiti dalle sanzioni sono: Vtb Bank, Bank Rossiya, Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Sovcombank e Veb.rf. Nella lista non compaiono Gazprombank e Sberbank. Mosca lavora a un decreto per impedire agli investitori stranieri di lasciare il Paese. ‘Alla fine la pressione delle sanzioni diminuirà e chi non avrà fermato i suoi progetti nel Paese sarà vincitore’, dice il primo ministro russo Mishustin.
Radio Onda d’Urto ha realizzato diversi servizi:
Sandro Teti politologo ed editore Ascolta o scarica
Per quanto riguarda l’accoglienza di profughi ucraini a livello locale abbiamo intervistato Maddalena Alberti, direttrice dell’associazione bresciana ADL Zavidovici Ascolta o scarica
Le sanzioni europee contro la Russia quanto colpiscono gli oligarchi e quanto incidono sulla vita quotidiana della popolazione comune? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Barolini, direttore della rivista economica Valori Ascolta o scarica
Le sanzioni e le azioni contro Mosca non si limitano però all’economia ma colpiscono anche parte del suo soft power, in particolare gli atleti e le squadre sportive russe, sia i club che le nazionali. Ieri era infatti arrivata la decisione di alcune federazioni sportive internazionali, calcio, basket, rugby e scacchi, di sospendere o escludere la Russia dalla partecipazione alle competizioni internazionali a partire da una lettera del CIO, il comitato olimpico internazionale, che contesta la violazione della tregua olimpica. Ne abbiamo parlato con Nicola Sbetti, storico dello sport e studioso del rapporto fra sport e politica internazionale, docente all’Università di Bologna Ascolta o scarica
Si preparano anche nuove mobilitazioni a livello internazionale per denunciare il conflitto. Attesa a Roma, nel weekend una manifestazione nazionale organizzata dalla Rete Disarmo. E oggi pomeriggio, sempre a Roma, studenti e studentesse del Collettivo La Lupa hanno denunciato l’ennesima guerra utile al capitalismo e le complicità dei partiti di tutto l’arco parlamentare, favorevole a fomentare le operazioni militari e le sanzioni economiche piuttosto che le vie diplomatiche, con un presidio a pochi passi da Montecitorio dove erano in corso le comunicazioni del Premier Draghi al Parlamento sulla guerra. Dall’inziativa Dario, nostro corrispondente dalla Capitale Ascolta o scarica