Quattro mesi dopo l’omicidio di Berta Caceres, un’altra attivista ambientalista e per i diritti degli indigeni dell’Honduras è stata trovata morta, la testa spaccata da un colpo di machete, vicino a un deposito di immondizia a Marcala, una municipalità nel dipartimento di La Paz, circa 160 chilometri a ovest dalla capitale Tegucigalpa.
Si tratta di Lesbia Yaneth Urquia – 49 anni, madre di tre figli- dirigente, come la Caceres, del Consiglio civile delle organizzazioni popolari e indigene (Copinh), realtà che si oppone ad un progetto di centrale idroelettrica al quale è legata l’attuale vicepresidente del Parlamento e leader del Partito Nazionale, al potere a Tegucigalpa, Gladys Aurora Lopez.
Urquia è la terza dirigente ambientalista uccisa durante il 2016 in Honduras. Dopo Caceres, uccisa nella sua casa lo scorso 2 marzo, un altro militante del Copinh, Nelson Garcia, e’ stato assassinato nella capitale Tegucigalpa.
Ne parliamo con Giorgio Trucchi, giornalista e corrispondente dal Centro America di Rel-Uita, Unión Internacional de los Trabajadores de la Alimentación della Regione Latino – Regionale Latinoamericana Ascolta o scarica