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Hong Kong, morto lo studente ferito durante gli scontri

Il 22enne Chow Tsz-lok era caduto da un parcheggio per sfuggire ai lacrimogeni. I manifestanti accusano la polizia

È stato un venerdì sera di commemorazione quello svoltosi ieri a Hong Kong, a seguito della notizia della morte di Chow Tsz-lok, 22 anni, studente alla University of Science and Technology, rimasto gravemente ferito dopo aver tentato di fuggire dai lacrimogeni della polizia lo scorso 5 novembre: era caduto dal terzo piano di un parcheggio e secondo i manifestanti gli agenti avrebbero poi rallentato i soccorsi.

«Abbiamo visto le riprese delle ambulanze bloccate dalle auto della polizia», ha scritto una manifestante. Secondo gli agenti, invece, pur ammettendo di avere usato molti lacrimogeni, non ci sarebbe stato alcun impedimento per i soccorsi. Il governo dell’ex colonia britannica ha comunicato «grande dispiacere e rimpianto» per la morte dello studente, promettendo un’indagine su quanto accaduto: la dinamica dell’incidente che ha portato alla caduta del giovane, infatti, non è ancora chiara.

QUESTA MORTE costituisce un’ulteriore barriera tra protesta e autorità e rappresenta in modo tragico – purtroppo – la piega degli eventi a Hong Kong. Nel clima di lutto, ieri, si era anche sparsa la voce di un possibile sciopero generale, parzialmente smentita da alcune voci del sindacato dell’ex colonia. La situazione del resto appare più caotica e impantanata che mai: le possibilità di uscire da questa crisi che attanaglia la città sono imprevedibili.

La commemorazione per lo studente morto a Hong Kong – LaPresse

LA CINA nei giorni scorsi ha ribadito la propria fiducia a Carrie Lam, forse per smentire ulteriormente le voci diffuse nelle settimane scorse, circa un piano per «dimettere» la chief executive, la cui posizione in ogni caso diventa ogni giorno meno solida: a inizio settimana un deputato considerato «filo Pechino» era stato accoltellato ed è finito in ospedale.

L’agenzia di stampa cinese Xinhua ha riportato alcune parole di Xi, secondo il quale Carrie Lam avrebbe «lavorato molto e duramente» per stabilizzare la situazione ad Hong Kong.

XI HA ESPRESSO «l’elevato livello di fiducia del governo centrale nei confronti di Lam, e il pieno riconoscimento del lavoro suo e della sua squadra amministrativa», aggiungendo che «in questo momento, porre fine alla violenza e al caos e ripristinare l’ordine restano le priorità per Hong Kong».

Simone Pieranni

da il manifesto