La Digos che visiona i filmati della manifestazione di domenica scorsa ad Aprilia [Latina] per il riconoscimento dei «colpevoli», la Sorgenia Spa di De Benedetti che fa partire le sue denunce, il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola che ritira la disponibilità a incontrare una delegazione dei No turbogas. E’ questo lo scenario rappresentato oggi dalla stampa locale a proposito delle conseguenze, oggettivamente sproporzionate e di fatto intimidatorie, delle pacifiche e rapide «invasioni» della via Pontina e dell’area di Campo di carne recintata dalla Sorgenia, partite spontaneamente durante la manifestazione contro la realizzazione della centrale turbogas. E se l’interruzione di pubblico servizio per il blocco della Pontina, durato solo un breve lasso di tempo, potrebbe non avere seguito, più pesanti potrebbero essere le conseguenze della denuncia presentata da Sorgenia. Sembra infatti che la società che propone la centrale, che il 18 novembre scorso ha potuto recintare il sito di Campo di carne dopo lo sgombero «manu militari» del presidio permanente mantenuto per più di un anno dalla Rete cittadini contro la turbogas, abbia sporto denuncia a carico di quanti hanno «invaso» il suo sito: le accuse a loro carico potrebbero essere violazione di proprietà privata, istigazione alla violenza e danneggiamento.
Un epilogo che funziona perfettamente per creare timori e tensioni tra le migliaia di cittadini che da sempre partecipano alle manifestazioni pacifiche organizzate dalla Rete di Aprilia in difesa della salute, dell’ambiente e dell’economia locale, ma che certamente non sono abituati ad essere denunciati o sottoposti a indagini. Intanto, sembra che dai filmati girati durante tutta la manifestazione la Digos abbia già riconosciuto una quarantina di «scalmanati». E il fuori programma alla manifestazione di domenica potrebbe essere usato come pretesto anche per annullare la disponibilità, a quanto pare già tiepida in origine, del ministro Scajola a incontrare una delegazione di cittadini e amministratori No turbogas.
Eppure, se c’è una cosa emersa chiaramente dalle azioni spontanee nate nel corso del corteo ad Aprilia è che le persone sono esasperate e, allo stesso tempo, «pacificamente» intenzionate a non arrendersi di fronte all’arroganza di lobby economiche predatorie, che consumano e gettano interi territori e comunità. Invece, si riducono sempre di più gli spazi per dare risposte ai cittadini di Aprilia, che pure urlano in tanti e da tempo le loro preoccupazioni per la salute e la qualità della vita in un’area già degradata e carica di inquinamenti [ci sono ben quattro stabilimenti chimici e farmaceutici che il ministero dell’ambiente classifica come «suscettibili di causare incidenti rilevanti»]. A questi, bisognerà aggiungere ogni anno oltre 37 miliardi di metri cubi di fumi contenenti sostanze inquinanti prodotti dalle 8.103 ore di funzionamento in cui la turbogas brucerà oltre un miliardo di metri cubi di gas naturale.
Un epilogo che funziona perfettamente per creare timori e tensioni tra le migliaia di cittadini che da sempre partecipano alle manifestazioni pacifiche organizzate dalla Rete di Aprilia in difesa della salute, dell’ambiente e dell’economia locale, ma che certamente non sono abituati ad essere denunciati o sottoposti a indagini. Intanto, sembra che dai filmati girati durante tutta la manifestazione la Digos abbia già riconosciuto una quarantina di «scalmanati». E il fuori programma alla manifestazione di domenica potrebbe essere usato come pretesto anche per annullare la disponibilità, a quanto pare già tiepida in origine, del ministro Scajola a incontrare una delegazione di cittadini e amministratori No turbogas.
Eppure, se c’è una cosa emersa chiaramente dalle azioni spontanee nate nel corso del corteo ad Aprilia è che le persone sono esasperate e, allo stesso tempo, «pacificamente» intenzionate a non arrendersi di fronte all’arroganza di lobby economiche predatorie, che consumano e gettano interi territori e comunità. Invece, si riducono sempre di più gli spazi per dare risposte ai cittadini di Aprilia, che pure urlano in tanti e da tempo le loro preoccupazioni per la salute e la qualità della vita in un’area già degradata e carica di inquinamenti [ci sono ben quattro stabilimenti chimici e farmaceutici che il ministero dell’ambiente classifica come «suscettibili di causare incidenti rilevanti»]. A questi, bisognerà aggiungere ogni anno oltre 37 miliardi di metri cubi di fumi contenenti sostanze inquinanti prodotti dalle 8.103 ore di funzionamento in cui la turbogas brucerà oltre un miliardo di metri cubi di gas naturale.
fonte: carta
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