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Il 25 aprile a Roma, uno sfregio ardito dall’alto e dallo spirito di inciucio ad occhi bendati

Claudio Ortale, consigliere municipale Prc di Roma aveva scritto una dura nota nel primo pomeriggio del 24 aprile sulla possibilità di partecipazione di Alemanno al corteo per il 25 aprile a Roma. Questo è il testo : “Alemanno si rincresce di non esser invitato alla manifestazione romana dell’ANPI per la Festa della Liberazione di domani 25 Aprile. Forse il Sindaco porta anche il rincrescimento dei suoi uomini di staff del suo mandato, per esempio Vattani, Mirko Giannotta o Lucarelli, personalità indubbiamente antifasciste.
Immaginiamo pure il rincrescimento di Bianco, uomo decisamente avverso all’antisemitismo, e di Andrini, uomo decisamente avverso ai metodi violenti: tutte persone presenti nelle municipalizzate di Alemanno. E chissà il dispiacere dei supporters di Alemanno, quelli che festeggiarono il suo avvento al Comune con saluti romani sulle scalinate del Campidoglio…e vogliamo dimenticare pure il dolore dell’imprenditore Andrea Munno, stando al Corriere delle Sera, ex NAR e compagno di galera di Alemanno, forse in occasione dell’arresto di Alemanno stesso in occasione della manifestazione fascista a Nettuno contro la commemorazione dei caduti americani nella guerra contro il nazifascismo?”

“Basta con le farse: a Roma i neofascisti minacciano in questi giorni con le scritte gli antifascisti minorenni davanti alle scuole e si dileggiano i partigiani invitati a seminari scolastici, e poi bisogna far finta che in occasione del 25 Aprile siamo tutti per la Liberazione? L’unità è certamente cos seria, i paraocchi un’altra. E stupiscono gli occhi bendati dei vertici istituzionali che fingono di non sapere nulla delle fascisterie che albergano a Roma negli ultimi anni in maniera esponenziale.”

Nel corso della serata la posizione dell’ANPI di Roma sembra essersi addirittura smussata e defilata. Dell’originale “non gradisco” nei confronti delle istituzioni romane, alias “Alemanno e Polverini tenetevi lontani”, siamo passati, anche in seguito ai pressanti e irritati appelli del Quirinale, almeno all’accettazione sofferta della Polverini, e forse anche di Alemanno. Ma, come dice Frassica (perchè questa vicenda è purissima farsa), la vita è tutta un quiz e non possiamo sapere quello che avverrà domattina al corteo romano per il 25 aprile: ci sarà la Polverini, ci saranno Alemanno e Polverini, non ci sarà nessuno dei due.
Comunque vada la frittata è fatta, perché sono ormai state accolte posizioni assurde, irrazionali e antistoriche oltreché politicamente scorrette, Ci sono una serie di motivi e di accadimenti anomali.
1) Nei paesi liberali veri l’intervento del Capo dello Stato extra moenia è censurato “a sangue”; chi non ricorda che Nixon prendendo posizione dura contro Charles Manson, lo psycho killer, satanista e nazista, di Sharon Tate e di tanti altri, mentre era in corso l’indagine della magistratura a momenti perdeva la poltrona di Presidente? In Italia, il Capo dello Stato prende posizione dura e polemica su un ente non pubblico come l’ANPI,…. mais tout va bien monsieur le marquis…Ne discende che questo non è un paese liberale, checchè se ne lavino la bocca i leaders di questa Italia di centrodestra e di centrosinistra: è piuttosto un paese sanfedista e gesuitico, talvolta travestito di stalinismo!
2) La posizione di Ortale non solo è condivisibile, ma tutto sommato è anche moderata: mancano all’appello almeno un’altra decina di fascisti dell’entourage largo e stretto del sindaco Alemanno. Tra i quali quei nazifascisti che accompagnavano le scolaresche nei viaggi retorici di chiacchiere ai campi di sterminio nazisti, mentre nella vita trasudavano di odio anticomunista, omofobo e antisemita.
3) Se è vero che Polverini è persona diversa da Aledanno e distinguere è segno di intelligenza critica e anche rilevando un segno di differenza positiva tra Polverini e Alemanno, pure non possono non essere evidenziati alcuni elementi importanti e gravi della Giunta Polverini: a) c’è nello staff della Giunta quel pezzo di….democratico di Adriano Tilgher; b) è assessore in Giunta per la Destra Buontempo, uomo palesemente ancorato al ventennio mussoliniano, che coerentemente spara a zero sui partigiani romani, in primis sul recentemente scomparso Bentivegna; c) è assessore in Giunta Malcotti, uomo contiguo a Casapound. E allora, a che gioco giochiamo… diceva Jimmy Fontana, sempre per restare nella Farsa!
4) Polverini non ha alcun titolo per esprimere giudizi e recriminazioni “su gruppi che “come due anni fa non hanno nulla a che fare con l’Anpi e si infiltrano e creano incidenti”, semplicemente perché lei non fa parte dell’ANPI! Se Polverini si riferisce ai compagni e ai democratici antifa che, per esempio, hanno partecipato ai funerali di Bentivegna, eroe medaglia d’argento della Resistenza romana, mentre lei, ovviamente conigliescamente non c’era, non si capisce di cosa propriamente si sta parlando…
5) Roma, medaglia d’Oro della Resistenza, negli ultimi mesi ha subito numerosi oltraggi da parte dei fascisti. Aggressioni, manifesti esaltatori di assassini di compagni e di poliziotti di 20 anni fa, crani sfondati come nel caso dei giovani del PD a Montesacro, setti sanali rotti come nel caso delle aggressioni al Liceo Righi, pestaggi come nel Tiburtino, svastiche sui muri mai cancellate, partigiani dileggiati come nel caso del Liceo Avogadro, minorenni minacciati con scritte come avvenuto per il Liceo Tasso, manifesti clandestini attacchinati a migliaia come per i repubblichini effigiati insieme alle SS per il 25 aprile…ma al Quirinale e al Viminale nessuno vede niente e sono uomini e donne d’onore! !
6) La mala romana che macchia di omicidi a bizzeffe Roma nei suoi contatti molteplici con i fascisti: storie di spaccio, di prostituzione, di assassinii, di armi (do you remember Nuccetelli il compagno di merende di Fabio Giannotta, oggi inquisito per il tentato omicidio del fascista Bianco, assunto un paio di anni fa a chiamata diretta nella municipalizzata ATAC? Quel Fabio Giannotta, fratello di Mirko Giannotta, ora a capo della “efficientissima” defissione di manifesti abusivi e del decoro urbano del Campidoglio, già condannato con sentenza definitiva per rapina?). Ma al Quirinale e al Viminale nessuno vede niente e sono uomini e donne d’onore!
E la frittata fatta è una provocazione, una schifosa provocazione.
Se a Roma non sarà un sereno 25 aprile i responsabili saranno da ascriversi alla irresponsabilità e all’avventurismo dei Colli romani e ai quaquaraquà farisaici dei partiti del centro sinistra.
Per persone di questa risma ai tempi di Cable Street nel 1936 a Londra bisognava farsela sotto. Le cose non andarono così: fuori dagli schemi, anarchici, comunisti, ebrei, portuali, proletari cacciarono a pedate nel sedere il deputato fascista Mosley e i suoi lerci scherani, palesi e mascherati. Così la storia britannica cambiò e determinò, con altri fattori, l’abbattimento del nazifascismo nel mondo.
Raguele