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Il comune di Bologna vieta l’iscrizione dei figli di sans papiers al nido

Il comune commissariato di Bologna ha deciso di vietare l’iscrizione dei bambini di immigrati senza permesso di soggiorno nelle scuole. «Affermare che la ‘legge si applica e non si discute’ è una emerita stupidaggine come dimostrano le opposte decisioni assunte da tanti altri comuni, sulla medesima questione.
Siamo curiosi di sapere come il Commissario intenda ‘applicare senza discutere’ le norme costituzionali sul diritto allo studio, al lavoro e ad una vita dignitosa per tutti», ha dichiarato Massimo Betti della RdB, che denuncia una misura «razzista».
«La gestione commissariale ci sta abituando ad un uso della legge apparentemente ‘burocratico’ ma oggettivamente politico e quindi discutibile. Ne sono una prova la decisione di proseguire nella privatizzazione di ATC come deliberato dalla giunta Delbono, nonostante si abbia la piena consapevolezza che la legge possa essere applicata in diverso modo e sicuramente migliore per la città; ed ancora i ridicoli ostacoli burocratici frapposti alla manifestazione odierna sul diritto alla casa per la quale si è arrivati a chiedere una piantina dell’ubicazione delle tende da campeggio che i manifestanti porteranno in piazza» prosegue Betti.
La decisione del commissario Annamaria Cancellieri è molto criticata. Nel pacchetto sicurezza approvato nell’agosto 2009 era previsto l’obbligo di aver un regolare permesso di soggiorno per potere iscrivere i propri figli a scuola. Poi però, dopo le proteste di Torino, Firenze o Genova, il ministero dell’interno ha deciso che per iscriversi nelle «scuole di ogni ordine e grado» – non solo quelle dell’ obbligo quindi – non è necessario presentare i documenti.
«La legge si applica, non si discute – dice Raffaele Ricciardi, subcommissario con delega alla scuola di Bologna – del resto l’ asilo nido non è considerato una prestazione scolastica obbligatoria, qui la legge parla chiaro. Resta inteso che i bimbi già iscritti l’ anno scorso, non li andremo a cercare per verificare il permesso di soggiorno dei genitori». Una lettura che non viene condivisa in molte altre città. E’ il caso di Torino, dove il responsabile della scuola del comune ha scritto al prefetto. «Il ministero ha concordato che i minori abbiano diritto all’ istruzione nelle scuole di ogni ordine e grado – ha risposto il Prefetto – indipendentemente dalla titolarità di un permesso di soggiorno».

fonte: Carta