Il duo Violante/Bruno e le loro coperture alla “mattanza” del G8 di Genova
Il quotidiano online Popoff riporta una inchiesta, a firma di Federigo Borromeo ed Ercole Olmi, su Luciano Violante (Pd) e Donato Bruno (Forza Italia) i due candidati bipartizan che potrebbero diventare membri della Corte Costituzionale. L’inchiesta riporta anche il loro fattivo ruolo nei “silenzi” e “coperture” sulla vicenda del G8 del luglio 2001 a Genova.
Il Giornale il 24.6.2007 scrive: “Così se per Ferrero «Prodi su De Gennaro ha detto l’essenziale e cioè che cambierà lavoro», a difendere l’ormai ex capo dipartimento della pubblica sicurezza è intervenuto il presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio Luciano Violante. «Non si licenzia così il capo della Polizia – ha detto ieri Violante in un’intervista alla Stampa -. Il dottor De Gennaro è il capo di una istituzione delicatissima; non può essere delegittimato in Parlamento, pena l’instabilità della Polizia».
Anche l’avviso di garanzia per i fatti del G8 recapitato a De Gennaro l’11 giugno lascia perplesso Violante: «Da sei anni la magistratura di Genova sta indagando e non ha mai trovato nulla nei confronti del capo della Polizia; adesso l’avviso di garanzia per una vicenda diversa che francamente mi sembra poco credibile. Non posso immaginare che il capo della Polizia dica a un questore di dichiarare il falso all’autorità giudiziaria. Mi sembra si sia trattato di un eccesso di zelo inquisitorio”.
Strana conversione a Damasco ipergarantista questa di Luciano Violante! Il 19 luglio Checchino Antonini su Liberazione scrive: “Tutto quello che doveva essere accertato sui fatti di Genova del 2001 è stato già accertato dall’indagine conoscitiva delle settimane successive». Pochi secondi e il diessino Luciano Violante, dai microfoni di La7, accartoccia il programma dell’Unione, almeno quella parte che esplicitamente reclama una vera inchiesta parlamentare su ciò che Amnesty international definì «la più grave violazione dei diritti umani, in Occidente, dalla fine della seconda guerra mondiale».
Ma a Violante non importa e approfitta della trasmissione per annunciare la conferma di De Gennaro alla guida della polizia. Godrebbe della fiducia delle due coalizioni». Dentro Rifondazione era accaduto un drammatico faccia a faccia tra chi era riuscito a far calendarizzare dal Senato la proposta di inchiesta parlamentare sul G8 e chi aveva preteso che fosse ritirata perché la commissione doveva nascere da Montecitorio come da «rassicurazioni da Violante». Che infatti mise la pietra tombale su una proposta che sarebbe stata bocciata mesi dopo quando il clima politico era già quello che preludeva alla dissoluzione della sinistra radicale.
Donato Bruno d’altro canto divenne nel 2001 Presidente della Commissione bicamerale d’indagine sugli eventi del G8 di Genova. La presidenza della Commissione di indagine sul G8 fu rigorosamente politically correct versus gli apparati di potere e le catene di comando delle macellerie e non tirò fuori un ragno dal buco. Una Commissione di indagine blanda, visto che non aveva i poteri della commissione d’inchiesta, che nelle sue risultanze non mette in discussione nulla degli eventi accaduti. E Bruno, come un mantra, lo ricordava a ciascuno dei personaggi che sfilarono nelle audizioni. Essere disinvolti di fronte a una commissione conoscitiva è molto meno grave di essere reticenti o mendaci di fronte a una commissione d’inchiesta che ha tutti i poteri.
Bruno e Violante hanno parlato la stessa lingua sulla tragedia del G8 a Genova. La lingua della coltre del silenzio.
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