La polizia potrà fare uso di piccole telecamere indossabili nel corso di manifestazioni pubbliche, ma solo in caso di effettiva necessità. Lo ha stabilito il Garante privacy che ha fornito il suo parere sul nuovo sistema di ripresa avviato in via sperimentale dal Dipartimento di pubblica sicurezza in quattro città, Torino, Milano, Roma e Napoli. Il sistema prevede l’assegnazione agli agenti di polizia di telecamere indossabili di ridotte dimensioni, da attivare nei casi in cui si verifichino situazioni di criticità in occasione di manifestazioni pubbliche.
Il sistema prospettato al Garante dal Dipartimento di pubblica sicurezza prevede che le telecamere individuali vengano applicate al gilet tattico e attivate in base alle indicazioni del funzionario che dirige il reparto di polizia. Le videocamere e le schede di memoria sono dotate di un numero seriale che viene annotato in un apposito registro con l’indicazione di giorno, orario, servizio svolto, qualifica e nominativo dell’agente che firma la presa di incarico e la restituzione. La scheda di memoria, al momento della consegna agli agenti, non dovrà contenere nessuna immagine registrata in precedenza. Spetta al funzionario che impiega il reparto impartire l’ordine di attivazione dei dispositivi così come quello di cessazione delle riprese. Al termine del servizio gli agenti, previa compilazione di un foglio di consegna, affideranno tutta la documentazione video realizzata al funzionario che la consegnerà alla locale Polizia scientifica.
Nel suo parere il Garante ha sottolineato come il sistema, per quanto finalizzato alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, alla prevenzione, all’accertamento o alla repressione dei reati, è pur sempre soggetto al rispetto dei principi del Codice privacy sul trattamento dei dati personali. Le immagini riprese dovranno essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolte. Il sistema, quindi, dovrà essere attivato solo ove vi sia effettiva necessità, ossia nel caso di insorgenza di concrete e reali situazioni di pericolo di turbamento dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Le riprese dovranno essere conservate per un periodo di tempo limitato e poi cancellate. Infine, ha specificato il Garante, nel caso si siano effettuate riprese in occasione di situazioni di presunto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica poi non concretizzatosi, deve essere disposta la tempestiva cancellazione delle immagini.
Il problema è sempre lo stesso: chi controlla il controllore?
Nicola Gesualdo da oltremedianews