In galera, in galera!!! La sinistra che passa da Deleuze alla delazione
- ottobre 19, 2011
- in 15 ottobre, emergenza, legge reale, riflessioni
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A Di Pietro che chiede la reintroduzione della Legge Reale ci si poteva pure arrivare. Più semplice immaginare le prime pagine de Il Giornale che oggi chiede la chiusura dei centri sociali e lo sgombero di tutti i posti occupati. Ai più attenti non meravigliano di certo neanche i forzati scoop di Repubblica che si rivelano delle vere e proprie bufale virali. Quello che invece un po’ sorprende è il delatore di sinistra da social network.
L’autotrasformazione del singolo cittadino di facebook in una sorta di Charles Bronson con la maschera di Guy Fawkes. Più semplicemente in un sospettoso e attivissimo delatore. Invia foto e si batte perché vengano riconosciuti gli autori delle violenze in piazza del 15 ottobre. Ne chiede a gran voce l’arresto. Invoca pene severe ed esemplari. Interviene nelle trasmissioni radiofoniche e chiede (sic) che gli agenti la prossima volta possano sparare con i proiettili di gomma in piazza. E’ forse l’evoluzione del cittadino di Repubblica che fotografa l’autista dell’autobus che guida col telefonino in mano o di quello che telefona all’Agenzia delle Entrate per dire che non gli hanno rilasciato lo scontrino. E’ il cittadino che sbraita contro gli statali e chiede che tornelli e licenziamenti annientino la piaga dell’impiegato che si va a bere un cappuccino. Il tutto viene ammantato di coscienza civile, di grido contro la casta e il privilegio, anche quando questo privilegio è un contratto di lavoro o un minimo di tutele sindacali. Uno sdegno diffuso che è ora tutto indirizzato contro i violenti della piazza. Uno spirito di vendetta cieca e rancorosa contro tutto e tutti che si riduce spesso a una lotta tra ultimo, penultimo e terzultimo, ma che comunque difficilmente intacca realmente i meccanismi del potere se non nei suoi gradi più bassi. Forzando un po’ la questione è il sampietrino da social network, che viene scagliato con non meno violenza o maggiore ragionamento. Che colpisce e colpirà tutte le proteste o le lotte sociali, che chi lo scaglia se ne renda conto e meno. Quando si grida “vogliamo più sicurezza” si dovrebbe essere consapevoli fino in fondo di a che genere di sicurezza si va incontro. Così mentre Il Giornale usa il garantismo con il potere e la forca con i più deboli, la sinistra da tastiera si avvicina pericolosamente a una deriva forse ancora peggiore: la forca per tutti. Processi sommari, giudizi senza dubbi per scoprire di avere l’indice più lungo del medio.
L’autotrasformazione del singolo cittadino di facebook in una sorta di Charles Bronson con la maschera di Guy Fawkes. Più semplicemente in un sospettoso e attivissimo delatore. Invia foto e si batte perché vengano riconosciuti gli autori delle violenze in piazza del 15 ottobre. Ne chiede a gran voce l’arresto. Invoca pene severe ed esemplari. Interviene nelle trasmissioni radiofoniche e chiede (sic) che gli agenti la prossima volta possano sparare con i proiettili di gomma in piazza. E’ forse l’evoluzione del cittadino di Repubblica che fotografa l’autista dell’autobus che guida col telefonino in mano o di quello che telefona all’Agenzia delle Entrate per dire che non gli hanno rilasciato lo scontrino. E’ il cittadino che sbraita contro gli statali e chiede che tornelli e licenziamenti annientino la piaga dell’impiegato che si va a bere un cappuccino. Il tutto viene ammantato di coscienza civile, di grido contro la casta e il privilegio, anche quando questo privilegio è un contratto di lavoro o un minimo di tutele sindacali. Uno sdegno diffuso che è ora tutto indirizzato contro i violenti della piazza. Uno spirito di vendetta cieca e rancorosa contro tutto e tutti che si riduce spesso a una lotta tra ultimo, penultimo e terzultimo, ma che comunque difficilmente intacca realmente i meccanismi del potere se non nei suoi gradi più bassi. Forzando un po’ la questione è il sampietrino da social network, che viene scagliato con non meno violenza o maggiore ragionamento. Che colpisce e colpirà tutte le proteste o le lotte sociali, che chi lo scaglia se ne renda conto e meno. Quando si grida “vogliamo più sicurezza” si dovrebbe essere consapevoli fino in fondo di a che genere di sicurezza si va incontro. Così mentre Il Giornale usa il garantismo con il potere e la forca con i più deboli, la sinistra da tastiera si avvicina pericolosamente a una deriva forse ancora peggiore: la forca per tutti. Processi sommari, giudizi senza dubbi per scoprire di avere l’indice più lungo del medio.
Sandro Podda
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