In molti cercano di convincerci che in Italia è in corso un’emergenza sicurezza legata alla presenza sul nostro territorio di rom ed immigrati, e nonostante i tragici fatti di cronache di questi ultimi giorni come il rogo al campo rom di Ponticelli, gli episodi squadristici come quello accaduto al quartiere Pigneto, sabato scorso, o la vile aggressione contro giovani studenti universitari di sinistra, oggi all’Università la Sapienza di Roma, le nostre istituzioni democratiche non sembrano immaginare l’esistenza di “un’ emergenza fascista” nel nostro paese.
Credo che in questi anni in troppi, nelle istituzioni, nelle forze politiche e anche in tanta parte della società civile si è guardato con distrazione a questo fenomeno.
Poco si è fatto per evitare la lenta ma inesorabile legittimazione di ideologie e culture che sono al bando per legge nel nostro paese e che tali devono rimanere.
Si è prodotta una logica sbagliata, che rischia di porre l’aggregazione fascista, nazista e razzista sullo stesso piano della radicalità espressa da esperienze di autorganizzazione sociale e partecipazione democratica.
La vile aggressione di quest’oggi a Roma deve offrire una occasione di incontro e di discussione a tutti coloro che hanno colto la gravità del problema.
C’è bisogno di dare una risposta politica forte e chiara al rigurgito fascista.
Diciamo basta all’indifferenza di chi ritiene che movimenti che, si ispirano chiaramente al ventennio più buio della nostra storia, possano avere legittima cittadinanza politica nel nostro paese.
Svegliamoci! Per difendere tutti insieme le nostre idee, i nostri diritti, i nostri spazi.
Credo che in questi anni in troppi, nelle istituzioni, nelle forze politiche e anche in tanta parte della società civile si è guardato con distrazione a questo fenomeno.
Poco si è fatto per evitare la lenta ma inesorabile legittimazione di ideologie e culture che sono al bando per legge nel nostro paese e che tali devono rimanere.
Si è prodotta una logica sbagliata, che rischia di porre l’aggregazione fascista, nazista e razzista sullo stesso piano della radicalità espressa da esperienze di autorganizzazione sociale e partecipazione democratica.
La vile aggressione di quest’oggi a Roma deve offrire una occasione di incontro e di discussione a tutti coloro che hanno colto la gravità del problema.
C’è bisogno di dare una risposta politica forte e chiara al rigurgito fascista.
Diciamo basta all’indifferenza di chi ritiene che movimenti che, si ispirano chiaramente al ventennio più buio della nostra storia, possano avere legittima cittadinanza politica nel nostro paese.
Svegliamoci! Per difendere tutti insieme le nostre idee, i nostri diritti, i nostri spazi.
Italo Di Sabato – responsabile Naz.le Osservatorio Repressione del Prc/Se
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