Incinta di due gemelli, è in carcere senza copertura ginecologica: il caso a San Vittore
San Vittore. Una donna incinta di due gemelli in carcere senza copertura ginecologica. Antigone: “si intervenga”
Incinta di due gemelli, è ristretta in carcere nel penitenziario milanese di San Vittore senza copertura ginecologica. Il caso emerge da una segnalazione dell’associazione Antigone, che ha chiesto un intervento delle autorità competenti.
La donna, detenuta in attesa di giudizio, ha ricevuto un’ordinanza ex art. 285 presso l’ICAM, l’istituto a custodia attenuta per madri detenute, ma la struttura non prevede una copertura sanitaria h24,e quindi si è proceduto alla collocazione presso la casa circondariale milanese, dove, tuttavia, non è presente un ginecologo a fronte di oltre 90 detenute ristrette.
Un caso, quello della detenuta reclusa a San Vittore, che si somma ai molti già registrati nel 2022, compreso quello drammatico della donna che aveva perso il bambino in corso di detenzione che Antigone aveva denunciato nei mesi.
Il numero è stato così elevato anche perché con circolare n° 10998 del 30 maggio scorso la Procura di Milano ha deciso di modificare il proprio precedente indirizzo del 2016 volto ad evitare l’ingresso in carcere alle donne incinte o con prole di età inferiore ad un anno, soggetti che in caso di esecuzione penale normativamente non possono permanervi ex art. 146 c.p. (differimento obbligatorio della pena). Oggi le forze dell’ordine sono obbligate, in presenza di un ordine di esecuzione, ad accompagnare queste persone in carcere in attesa che il magistrato di sorveglianza prenda atto delle condizioni che ne impediscono la permanenza.
“Milano rappresenta un’anomalia in Italia, e continua a prevedere l’invio in carcere per donne in gravidanza, mettendo a rischio la loro salute e quella del bambino, proprio perché le strutture non sono adeguate per questo tipo di presa in carico“. A dirlo è Valeria Verdolini, presidente della sede lombarda di Antigone. “Auspichiamo quanto prima – prosegue la Verdolini – la revoca della circolare e il ripristino della sospensiva in vigore dal 2016, e tutte le forme di cautela e protezione in qualunque fase della detenzione”.
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