Alla commissione diritti umani delle Nazioni Unite (ONU).
Gentili componenti della commissione diritti umani delle Nazioni Unite, vorrei sottoporre alla Vostra attenzione la violazione che lo Stato Italiano perpetua nel confronti dei cittadini che si sono visti privare ingiustamente della liberta’ personale.
La privazione ingiusta della liberta’ personale va contro i principi universali della democrazia e del diritto.
Qualora uno ne venisse privato ingiustamente e’ lecito che lo Stato debba risarcire la persona vittima di questo sopruso.
In Italia questo non avviene , tante persone assolte con sentenza definitiva e magari dopo tanti anni di carcere non vengono risarciti.
Solo pochissimi hanno questa opportunita’, su settemila domande annue per risarcimento da ingiusta detenzione piu’ di cinquemila vengono rigettate.
Il rigetto avviene per “dolo e colpa grave” della persona assolta, in quanto con le sue cattive frequentazioni avrebbe tratto in inganno gli inquirenti e favorito il suo arresto.
Solo in Italia esiste un comma del genere, palesemente anticostituzionale e contrario a tutti i trattati di diritto internazionale.
Voi come commissione diritti umani dell’Onu avete il potere di sanzionare lo Stato Italiano per questa violazione del diritto e dei diritti umani.
Vi scrivo in quanto vittima di questo comma, dopo sei anni di carcere ingiusto non sono stato risarcito, ma vi scrivo anche a nome dei tantissimi che come me hanno subito questa ingiustizia!
Voi che siete il massimo organismo internazionale per risolvere le controversie e far affermare i diritti umani in ogni angolo del mondo spero recepiate la valenza reale di questa istanza e possiate fare cio’ che e’ nelle Vostre possibilita’.
In attesa di una Vostra risposta porgo i piu’ cordiali saluti.
Giulio Petrilli