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Iran: La repressione colpisce anche gli stranieri. Arrestata una giovane italiana

La 30enne romana Alessia Piperno è stata arrestata a Teheran il 28 settembre scorso

Amnesty International aveva denunciato alcuni giorni fa l’arresto di 9 stranieri considerati dalle autorità «complici» dei manifestanti in Iran ed aveva anche rivelato che fra loro c’è un italiano. Le autorità iraniane avevano poi confermato l’arresto di un cittadino italiano ma si è scoperto che probabilmente è una ragazza.

L’ambasciata italiana a Teheran si è attivata presso le autorità iraniane per verificare la notizia dell’arresto di Alessia Piperno, questo il nome della ragazza, denunciato dal padre su Facebook. Lo riferiscono fonti della Farnesina all’agenzia Adnkronos spiegando che si stanno verificando le notizie su eventuali altri italiani coinvolti nelle proteste in corso nel Paese.

Il padre spiega che «erano quattro giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo trentesimo compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data».

Poi la telefonata, «era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. In Iran. Era stata arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno».

Il padre dice di aver ascoltato dalla figlia «solo poche parole, ma disperate. Chiedeva aiuto. Ci siamo subito mossi con la Farnesina, abbiamo chiamato l’ambasciata italiana a Teheran. Ma ancora non sappiamo niente, neanche il motivo della reclusione».

Fanpage riferisce che nei suoi profili social Alessa Piperno, , tre settimane fa, a chi le chiedeva se si fosse mai sentita in pericolo a Tehran, rispondeva così: “No, no, no, non c’è niente che vi deve intimorire qui. Non c’è la guerra, nessuno vi minaccia per strada e gli iraniani sono bravissime persone. Venire qui è come andare in Turchia”. Le difficoltà più grandi? “Il fatto è semplice. La visione della donna è diversa rispetto al resto del mondo”.

L’ultimo post di Alessia risale al 27 settembre, il giorno prima dell’arresto, con la ragazza che cita ‘Bella Ciao’, che in Iran è diventata un inno delle proteste, e motiva così la sua scelta di ritardare la partenza per il Pakistan: “Per noi viaggiatori, turisti, vacanzieri in terre straniere, è facile giudicare, dire la nostra, restare finché è tutto bello, per poi salire su aereo e andarcene. Eppure per quanto questa possa essere la decisione più saggia da prendere, io non ci riesco. Non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai”.  E ancora: “Qui la gente è stufa di essere un burattino, ecco perché migliaia di persone stanno scendendo nelle piazze a protestare. Stanno manifestando per la loro libertà. Donne, uomini, adolescenti e anziani. E ognuno di loro, ogni singola persona, rischia la propria vita quando va per le strade”.

da contropiano