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Irlanda: La lotta continua

A seguito degli scontri avvenuti due giorni prima davanti al carcere di Maghaberry (Contea di Antrim), il 28 settembre venivano convocate in tribunale quattro persone, tra cui il presidente di Saoradh di Derry.

Le accuse: turbamento dell’ordine pubblico per il presidente di Saoradh e partecipazione a una sommossa ( i “tumulti” di Bertolt Brecht) per gli altri tre.

Due militanti – accusati di possesso illegale di fuochi artificiali – comparivano alla Corte di Lisburn in video conferenza in quanto già arrestati.

Nel corso dell’iniziativa (un “campo di solidarietà”) davanti alla prigione, indetta a sostegno del dottor Hijjawi Bassalat in sciopero della fame contro l’isolamento impostogli (in condizioni definite “squallide” e senza riguardo per i suoi problemi di salute) e a cui avevano preso parte oltre 200 persone, erano scoppiati disordini tra manifestanti e polizia.

Stando alle ultime notizie i quattro incriminati sarebbero stati liberati su cauzione. Inoltre devono rimanere nei pressi delle loro residenze (quelle “approvate” dalla polizia, non di loro scelta) e presentarsi in commissariato tre volte alla settimana. Soprattutto “non avvicinarsi a meno di centro metri da una manifestazione autorizzata o meno”.

La prossima udienza è prevista per il 26 ottobre.

Allo sciopero della fame intrapreso dal medico palestinese, il 16 settembre si era aggiunto quello  di oltre 50 prigionieri repubblicani (di cui 20 rinchiusi a Maghaberry e 21 a Portlaoise). In seguito avevano iniziato a rifiutare i pasti anche tre prigioniere repubblicane (Mandy Duffy, Sharon Jordan e Christine Connor) detenute nel carcere femminile di Hydebank Wood College.

Altre manifestazioni di solidarietà – a cui hanno partecipato vari esponenti della sinistra indipendentista, in particolare del Republican Sinn Féin – si erano svolte a Derry, a Tralee (Contea di Kerry) e a Dublino (davanti al carcere di Kilmainham).

Nel frattempo – come ha comunicato l’Irish Republican Prisoners Welfare Association – il 29 settembre lo sciopero è stato sospeso in quanto il dottor Issam Hijjawi Bassalat è uscito dall’isolamento e ha potuto raggiungere la sezione dei prigionieri politici. Una piccola vittoria e soprattutto un esempio di solidarietà internazionalista.

Gianni Sartori