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Israele rompe tutte le tregue formali: bombe in Palestina, assedio in Cisgiordania, raid in Libano

In Palestina è formalmente salito a ‘oltre 50.000’ morti il bilancio da inizio genocidio, di cui quasi 20mila minori.

Nelle ultime ore Israele rivendica di aver eliminato ‘il nuovo premier di Hamas’ Ismail Barhoum; per farlo, ha bombardato con missili un intero ospedale, il Nasser di Khan Yunis nella Striscia di Gaza, uccidendo 21 persone, con decine di feriti tra pazienti, personale sanitario e passanti. Raso al suolo il secondo piano provocando un vasto incendio che ha costretto a chiudere il reparto di chirurgia. A oggi, restano solo tre ospedali operativi nel sud della Striscia.

Dalla ripresa del genocidio su larga scala, martedì, sono circa 700 i palestinesi ammazzati, a cui aggiungere migliaia di feriti e oltre 2 milioni di persone da quasi un mese lasciati in maniera criminale senza elettricità, cibo, farmaci e acqua. Oltre a questo ci sono gli sfollamenti continui; l’ultimo riguarda il quartiere di Tel al-Sultan di Rafah.

Intanto Hamas fa sapere di essere pronta a rimettere in carreggiata i negoziati. La proposta prevede il rilascio di 5 prigionieri in vita, tra cui l’americano-israeliano Idan Alexander, in cambio di una pausa nei combattimenti e dell’ingresso di aiuti umanitari. Tace Tel Aviv, che non dice nulla nemmeno sulla denuncia dell’ong Palestinian prisoners club su un ragazzo di soli 17 anni morto nella prigione di Megiddo. Walid Ahmad è il 63mo palestinese a morire nelle galere dell’occupante.

In Cisgiordania intanto 57 giorni di assedio israeliano a Tulkarem, 63 a Jenin. Qui il numero di sfollati ha raggiunto quota 21.000; le forze israeliane hanno spianato tutte le strade del campo e l’80% delle strade della città. Inoltre, 3.200 case sono state evacuate con la forza, oltre a 34 morti e 100 feriti. Dall’alba inoltre raid israeliani nel campo profughi di Shuafat, nella Gerusalemme occupata; arrestati decine di palestinesi, tra cui donne e bambini.

I collegamenti di Radio Onda d’Urto da Gerusalemme e Beirut

Da Gerusalemme Michele Giorgio, giornalista de Il Manifesto, direttore di Pagine Esteri  Ascolta o scarica.

Raid israeliani anche al confine nord con il Libano. Qui almeno sette persone sono state uccise in tutto il Libano nella più grande escalation israeliana dalla tregua del 27 novembre. Da Beirut Mauro Pompili, giornalista freelance. Ascolta o scarica

 

 

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