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Israele scatena la repressione nelle carceri dopo la fuga dei sei prigionieri

Il Club dei prigionieri palestinesi ha confermato mercoledi sera che quanto che sta accadendo all’interno delle carceri israeliane è una vera guerra condotta dall’amministrazione penitenziaria dell’occupazione contro i prigionieri palestinesi indifesi.

Secondo le informazioni, in nostro possesso, le forze di repressione e le unità speciali dell’esercito di occupazione, armate fino ai denti, hanno effettuato incursioni e scatenato la repressione su larga scala in diverse carceri, le più importanti sono nelle carceri di Negev e di Raymond.

Il Prisoners’ Club ha spiegato che i prigionieri hanno iniziato a confrontarsi con l’amministrazione penitenziaria e le sue forze con vari passaggi, il più importante dei quali è stato l’incendio da parte dei prigionieri di alcune stanze nella sezione 6 della prigione “Negev”, e secondo il ultime informazioni ricevute, l’amministrazione penitenziaria ha iniziato a trasferire tutti i prigionieri della Sezione 6 destinazione sconosciuta finora, il circolo delle intrusioni si è esteso a diverse altre sezioni.

I prigionieri di tutte le organizzazioni hanno annunciato il loro rifiuto delle minacce a cui sono stati esposti, in particolare per quanto riguarda il tentativo dell’amministrazione penitenziaria di trasferire e distribuire i prigionieri della Jihad islamica, nel tentativo di colpire le strutture organizzative dei prigionieri all’interno delle carceri, che i detenuti considerano la più pericolosa.

C’è stata una massiccia incursione compiuta ieri dalle forze di repressione nel carcere di Raymond, durante la quale sono state chiamate le unità speciali dell’esercito di occupazione, oltre alle unità speciali che solitamente effettuano operazioni di repressione e di intrusione nelle carceri.

Nella prigione di Gilboa, che ha vissuto lo scontro più violento due giorni fa, l’amministrazione penitenziaria ha soppresso e trasferito i prigionieri della Sezione 3 dopo che il prigioniero Malik Hamed ha affrontato un carceriere, versandogli acqua calda addosso in risposta alle procedure dell’amministrazione penitenziaria, poiché i prigionieri sono stati trasferiti alla prigione di Shata. In precedenza, l’amministrazione penitenziaria ha trasferito i prigionieri della Sezione 2 dalla prigione di Gilboa in diverse prigioni.

Anche il carcere di Ofer ha visto uno scontro è in uno stato di estrema tensione, dopo le minacce di svuotare quattro stanze della sezione 22 in cui sono detenuti i prigionieri della Jihad islamica, e di distribuirle al resto delle stanze del carcere, inoltre l’amministrazione penitenziaria ha messo in isolamento 34 prigionieri che sono stati poi trasferiti dal carcere Gilboa, alla sezione 18 del carcere di Ofer.

Oltre a ciò, è interessante notare che l’amministrazione penitenziaria, dopo che 6 prigionieri si sono liberati dalla prigione di Gilboa, ha imposto una serie di misure, tra cui operazioni di repressione, trasferimento e ispezione, specialmente nella prigione di Gilboa, chiudendo tutte le sezioni dei detenuti nelle carceri, e riducendo l’ora d’area, chiudendo i lavandini, privandole della “cantina”, e annunciando le minacce di imporre ulteriori misure.

Il Prisoner’s Club ha invitato la comunità internazionale ad intervenire con urgenza e immediatezza, per porre fine a questa ennesima e pericolosa escalation contro i prigionieri palestinesi, sottolineando che il proseguimento di questa escalation porterà a ciò che è più pericoloso. Il Prisoner’s Club ha ritenuto l’occupazione israeliana, pienamente responsabile della incolumità e della vita dei prigionieri.

da contropiano