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In Italia un polo militare-civile per lo sviluppo dei vaccini. Modello Israele

Forze armate, aziende pubbliche e private, istituti di ricerca e università – tutti insieme – per realizzare in Italia un polo per la produzione di vaccini e anticorpi monoclonali contro le pandemie e per la “sicurezza nazionale”.

L’11 gennaio 2021 è stato siglato un accordo di collaborazione tra la Fondazione Toscana Life Science e l’Agenzia Industrie Difesa (AID) in vista del coinvolgimento dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, una delle unità produttive dell’AID, nella realizzazione di un programma integrato di ricerca e sviluppo per la produzione di farmaci, vaccini e anticorpi. “La collaborazione apre la strada alla possibile creazione di un polo dedicato alla ricerca biomedica e farmaceutica per far fronte a eventuali rischi pandemici, sviluppando nuove tecniche di produzione per vaccini e anticorpi innovativi con particolare attenzione a target come virus, batteri resistenti agli antibiotici, influenza e microorganismi patogeni emergenti”, spiegano i partner dell’accordo. “La convenzione, di durata quinquennale, prevede la condivisione di competenze, know how e piattaforme tecnologiche, nonché la messa a punto di nuovi progetti di R&S e la formazione di personale specializzato”.

E’ stata prevista la costituzione da parte dell’Agenzia Industrie Difesa di un gruppo di lavoro – non a caso definito Task Force – in stretto coordinamento con il Ministero della Difesa e la Fondazione Toscana Life Science, oltre che una cabina di regia composta da rappresentanti delle due parti e dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare. Un tavolo tecnico-scientifico composto da sette professionalità del settore avrà il compito di provvedere alla redazione del Piano Operativo e di formulare proposte per le future attività di collaborazione.

L’Agenzia Industrie Difesa è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico istituito nel 1999 quale “strumento di razionalizzazione e ammodernamento” delle Unità industriali del Ministero della Difesa; lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare ha invece il compito di supportare le “esigenze sanitarie” delle Forze Armate,  collaborando altresì con altre istituzioni nella produzione di farmaci, presidi medico-chirurgici, integratori, allestimenti sanitari, ecc.. La Fondazione Toscana Life Sciences è invece un ente no-profit di promozione della ricerca e delle imprese innovative nel campo scientifico, costituito dal 2005 da diversi soggetti istituzionali (Regione Toscana, Provincia e Comune di Siena), Fondazione Monte dei Paschi di Siena, gli atenei universitari di Firenze, Pisa e Siena, le Scuole di alta formazione Sant’Anna e Normale di Pisa, alcune aziende farmaceutiche, l’Associazione Industriale e la Camera di Commercio di Siena.

Soddisfazione per la creazione del polo di ricerca sui vaccini e gli anticorpi è stata manifestata dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. “Le sinergie espresse in quest’ottima iniziativa confermano l’alta valenza strategica della sanità militare”, ha dichiarato Guerini. “Il contributo delle Forze Armate durante la pandemia è sotto gli occhi di tutti: la Difesa ha garantito la disponibilità di strutture militari, messo a disposizione centinaia tra medici e infermieri militari, fornito un robusto sostegno logistico, contribuito a garantire il controllo del territorio. Ma determinante è stato anche l’apporto della sanità militare in termini di ricerca e cura”.

“L’accordo rappresenta una ulteriore occasione per fare sistema con una delle eccellenze italiane e contribuire così a sviluppare la necessaria autonomia del nostro Paese nel settore sanitario”, ha dichiarato il neo-direttore generale dell’Agenzia Industrie Difesa, Nicola Latorre, già senatore Pd per tre legislature ed ex presidente della Commissione Difesa del Senato. “L’intero Sistema Difesa oltre a garantire il fondamentale supporto logistico in tutta la gestione della crisi pandemica e ora della campagna vaccinale, si è fatto  promotore di una serie di attività di ricerca e sviluppo. D’altro canto la Sicurezza Sanitaria sarà sempre più uno dei capitoli delle Politiche di Difesa del Paese. La condivisione delle esperienze tra l’AID e la Fondazione Toscana Life Sciences mira dunque a sviluppare la formazione di risorse umane altamente specializzate, il potenziamento e la realizzazione di nuovi reparti di produzione capaci di poter operare sia quotidianamente che nell’emergenza per l’intero Paese”.

La partnership tra forze armate, centri di ricerca scientifica e aziende farmaceutiche specie in vista della produzione e commercializzazione di vaccini e anticorpi riproduce nel nostro Paese quanto avviene da diverso tempo in Israele con una duplice finalità, militare-strategica ed economica-finanziaria. Non è casuale che proprio uno degli attori chiave del recentissimo accordo, la Fondazione Toscana Life Science – abbia sottoscritto il 10 luglio 2020 con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze e l’Israel Institute for Biological Research (IIBR) di Ness Ziona un protocollo di collaborazione finalizzato alla ricerca di una cura contro il virus Covid-19. “Sulla base dell’intesa – riporta la nota emessa dai tre partner – l’AOU Careggi e la Fondazione TLS implementeranno insieme all’IIBR, uno dei centri di eccellenza mondiali nel campo della ricerca biologica, studi sierologici su campioni di plasma di persone colpite e guarite dal virus, al fine di mettere a punto una terapia efficace basata sulla individuazione e clonazione di anticorpi monoclonali”.

L’Israel Institute for Biological Research è il principale istituto di ricerca chimico-biologico dello Stato d’Israele; sotto la giurisdizione dell’Ufficio del Primo ministro, l’IIBR opera a fianco dei centri strategici e degli apparati di difesa e sicuritari israeliani, specie nel campo della “difesa” contro le armi chimiche e biologiche. Attualmente l’istituto di ricerca sta seguendo la sperimentazione/somministrazione con un migliaio di “volontari” di un nuovo vaccino contro il Covid-19, il “Brilife”, la cui produzione è promossa e finanziata dal governo israeliano. L’IIBR è stato inoltre incaricato dal Ministero della Difesa di effettuare la “raccolta plasma” dai pazienti convalescenti da coronavirus, nell’ambito di un programma d’individuazione di anticorpi specifici da trasferire poi in altri soggetti ricoverati nei presidi ospedalieri. I “risultati positivi” della prima fase di sperimentazione del cosiddetto vaccino passivo sono stati illustrati in occasione della visita ai laboratori dell’IIBR del ministro della Difesa, Naftali Bennett, il 4 maggio 2020.

Direttore responsabile dell’Israel Institute for Biological Research è il professore Shmuel C. Shapira, docente di Amministrazione medica e direttore generale del Dipartimento di Medicina militare dell’Università Ebraica di Gerusalemme, nonché presidente del consiglio d’amministrazione del Life Centre Research Israel Ttd., società a cui è affidata la commercializzazione delle innovazioni tecnologiche brevettate dall’istituto. Un’inscindibile connection pubblico-privato-militare che oggi assurge a modello per il polo per i vaccini anti-pandemia made in Italy.

Antonio Mazzeo