Assange viene considerato un criminale per aver denunciato i veri criminali.
di Piero Cammerinesi
Un tempo un bravo giornalista veniva inviato dove si svolgevano i fatti per raccontare la verità; era un “inviato speciale”.
Oggi, al contrario, viene tenuto segregato in carcere perché la verità l’ha raccontata; è un “perseguitato speciale”.
Come è noto, il 17 Giugno scorso, la ministra dell’Interno britannica Priti Patel ha approvato l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti. Ora i legali del giornalista hanno 14 giorni per presentare appello.
Ma nonostante l’autorizzazione da parte del governo britannico all’estradizione negli USA, la battaglia del fondatore di WikiLeaks non è affatto finita. La moglie di Assange, Stella Morris, ha fatto sapere che il via libera all’estradizione del giornalista rappresenta solo l’inizio di una nuova battaglia legale. Il prossimo appello sarà ad Ottobre 2022 davanti all’Alta Corte di Londra ha affermato, sottolineando che Assange non ha commesso alcun reato e non è un criminale.
Il fratello di Assange, Gabriel Shipton, in un’intervista alla Reuters ha affermato che l’appello comprenderà
informazioni su come sono stati spiati gli avvocati di Julian e su come sono stati organizzati complotti dalla CIA per rapirlo ed ucciderlo.
Ha inoltre dichiarato che porterà il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo nel caso in cui quello presentato presso l’Alta Corte non dovesse essere accolto.
Il problema è che se l’Alta Corte britannica confermerà l’estradizione ci sarà il rischio che il giornalista venga immediatamente estradato negli USA prima di avere il tempo di ottenere una risposta dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Sappiamo che, visti i capi d’accusa contro di lui egli rischia sino a 175 anni di carcere negli USA, in quanto, dopo l’accusa di aver violato la Computer Fraud and Abuse Act, si sono aggiunti altri diciassette capi d’accusa, tra i quali la diffusione, tramite WikiLeaks, di documenti coperti da segreto di Stato e la violazione dello Espionage Act, una legge che viene usata per la prima volta nella storia americana contro qualcuno che abbia pubblicato informazioni fornite da un whistleblower.
Julian Assange si è già fatto, ad oggi, 1 anno e mezzo di arresti domiciliari, 6 anni e 8 mesi nell’Ambasciata dell’Ecuador e 3 anni e 2 mesi nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, la Guantanamo britannica. Ed ora rischia di rimanere in carcere per decine di anni nonostante vi sia una differenza sostanziale tra la sua posizione (di giornalista-editore) e quella, ad esempio, di Chelsea Manning, la talpa che copiò materialmente ben 700.000 documenti su Afghanistan, Iraq e Guantanamo.
Assange, infatti, viene considerato un criminale per aver denunciato i veri criminali.