LA LEGA FA SCUOLA IN CALABRIA …….MA AL PD
- agosto 01, 2009
- in appello, emergenza, sicurezza, testimonianze
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Leggiamo la delibera n.22 emessa dal Sindaco di Diamante, nonché consigliere provinciale del PD Ernesto Magorno, e restiamo davvero stravolti. Non è un sindaco leghista, Ernesto Magorno, è il sindaco di Diamante, paese a forte presenza turistica, dirigente del partito democratico e consigliere provinciale. Nell’ordinanza, si parla di vendita abusiva e di merce contraffatta, facendo fuori in un solo colpo centinaia e centinaia di immigrati che arrivano nelle nostre coste per raggranellare qualche lira, che possa servire loro a passare l’inverno oltre che a mandare qualcosa alle loro famiglie. Ma non solo gli immigrati si fanno fuori con questa ordinanza! Vengono colpiti anche tutti quei piccoli venditori di frutta, che si posizionano lungo le strade frequentate dai turisti, alle entrate dei campeggi, sui lungomare. Gente nostra, precari, disoccupati, che aspettano l’estate per fare qualche piccolo guadagno e che nulla tolgono alle grandi catene di supermercati, in cui si annidano I riciclatori di soldi di mafia , ( questi si che dovrebbero preoccupare il sindaco in questione ) o ai commercianti che comunque mantengono la propria clientela per diversi altri motivi. Chesenso ha quindi questa ordinanza, che speriamo non venga adottata da altri sindaci solerti? Una ordinanza grave che parte comunque da un sindaco di centrosinistra , appartenente ad una provincia che si dice politicamente a forte presenza progressista, e che potrebbe fare da apripista per i sindaci di centrodestra che di queste politiche fanno il loro cavallo di battaglia. Come associazioni che si occupano delle problematiche degli immigrati e dei tanti soggetti deboli e precari esistenti nei nostri territori, crediamo che non sia questa la strada che conduca verso la legalità, anzi, è sempre stata nostra convinzione che solo attraverso l’accoglienza, il riconoscimento dei diritti e delle diverse culture, oltre la tutela delle fasce più deboli, si possa giungere a un giusto quadro di legalità e rispetto dei diritti e dei doveri da parte dei cittadini tutti. Pertanto chiediamo un immediato pronunciamento, a tal proposito, al Presidente della provincia, Oliverio, il quale in campagna elettorale ha più volte espresso la sua convinzione di improntare questi futuri cinque anni di governo al sostegno dei meno abbienti, ed ai suoi alleati, distratti forse dalle corse alle poltrone in giunta. Inoltre chiediamo allo stesso sindaco Magorno un ripensamento su quanto espresso con l’ordinanza in questione.
NON VORREMMO CHE IL PROSSIMO PASSO SIANO LE RONDE ?!?
NON VORREMMO CHE IL PROSSIMO PASSO SIANO LE RONDE ?!?
P.Alex Zanotelli ( P.Comboniano)
Domenico Lucano ( Sindaco di Riace )
Associazione Yaraiha
Associazione La Kasbah
Rete Antirazzista Calabria
Associazione “Baobab”
Mo.C.I. – ONG
Sentiero non violento – Onlus
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Circolo 25 Aprile Diamante
RAZZISMO PURO A DIAMANTE IN UN’ORDINANZA DEL SINDACO CONTRO LA VENDITA AMBULANTE
Al peggio non c’è mai fine con il sindaco Magorno. Mentre si affliggeva per non poter strombazzare al mondo intero l’avvenuta consegna dei lavori per il Megaporto di Diamante al comitato d’affari cosentino, ne pensava una che, tra tutte le sue uscite, le supera per cattiveria umana, incultura ed allucinante farneticazione.
• È preoccupato il nostro sindaco per la brutta propaganda che la procura di Paola e l’assessore regionale Greco all’Ambiente gli hanno fatto per aver propagandato un mare diamantese non sempre pulito.
• È ancora di più preoccupato, a quanto dice nell’ordinanza degna del peggior leghismo “del sud”, da un cospicuo numero di venditori abusivi, che gravitano nei pressi delle aree nelle quali vi è affollamento e forte flusso pedonale di turisti e residenti, e vi giungono spesso trasportando contenitori quali: grandi borsoni, teli ed involucri di cartone dei quali è possibile anche intravedere il contenuto.
• Non dorme a causa del preoccupante fenomeno del bivaccare e/o disporre giacigli nelle strade, nelle piazze, nei parchi, nei giardini e nelle aree verdi in genere e/o in qualsiasi altro luogo pubblico o aperto al pubblico.
• Ritiene di dover fare gli interessi degli operatori commerciali regolari, delle altre categorie produttive e delle persone turbate nel quotidiano svolgimento della vita civile nel vedere compromessa la sicurezza oltre che il decoro urbano.
• Pone divieto assoluto, allo stesso modo di un superato podestà di epoca fascista, stracitando il decreto Maroni:
◦ A) di bivaccare e/o disporre giacigli in qualsiasi luogo pubblico o aperto al pubblico; di occupare la proprietà e/o il suolo pubblico con attrezzature e/o manufatti, anche precari di qualsiasi tipo e genere; di praticare l’accattonaggio;
◦ B) la vendita di prodotti contraffatti e/o abusiva su aree pubbliche – in particolare sulle spiagge – in quanto pregiudizievoli della sicurezza urbana.
Pensando di interpretare il senso di insicurezza cittadino e le forme più abiette di egoismo e mancanza di solidarietà, inneggia alla guerra tra poveri, esalta il rifiuto dell’altro specie se più debole socialmente ed economicamente, rigetta qualsiasi forma di accoglienza dei nostri fratelli e delle nostre sorelle di qualsiasi parte del mondo, fa scuola di razzismo, settarismo e pulizia etnica in base al censo ed ai comportamenti.
Questo tipo di ordinanza risulta veramente pericolosa per la sicurezza della nostra comunità perché spinge all’odio razziale, alla discriminazione dei comportamenti non omologati.
Risulta contraddittorio il comportamento del sindaco soprattutto quando sfrutta la solidarietà espressa dal “Progetto Acqua” per costruire pozzi in Africa, sponsorizzato dalla provincia di Cosenza, quello sì in aperta concorrenza con le attività commerciali del paese, per trasmettere false immagini di solidarietà assistita per i paesi del terzo mondo, utilizzando la loro immagine virtuale più che la loro presenza in carne ed ossa sulle nostre spiagge e nelle nostre strade.
Chiediamo il ritiro immediato dell’ordinanza-vergogna del sindaco Magorno ed invitiamo ad un sit-in di protesta davanti al comune di tutte e tutti fin quando non sarà fatto.
Diamante, 3 agosto 2009