Un video della Penitenziaria mostra l’interno di una “stanza di pernottamento” per detenuti: la visita si sofferma sulle suppellettili che i reclusi potrebbero usare come armi improprie e per far dire “guardate che esseri terribili ci stanno dentro”. Un modo per alzare ancora di più il muro fra il mondo di fuori e il carcere
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La Polizia penitenziaria ha messo su un simulacro di cella a piazza del Popolo, e l’ha resa visitabile. In un video, un sovrintendente del Corpo fa virtualmente da Cicerone.
Al di là della luce che inonda l’ambiente dal soffitto trasparente, come una bella macchina sportiva, al di là di quest’improbabile suggestione, ci hanno colpito alcuni dettagli. Del tipo: guardate lo sgabbello, prima non era così, non aveva lo schienale, adesso, come vedete, c’è, ma è un problema, perché dallo schienale lo sgabbello può essere afferrato e scaraventato come un’arma. E uno.
Poi: vedete i letti a castello? Sono fissati a terra. Perché? Eh, se no i detenuti possono spostarli, metterli davanti alla porta della cella e barricarsi dentro. Ecco perché li abbiamo inchiodati.
Insomma: vi facciamo vedere una “stanza di pernottamento”, sì. Ma non perché sappiate quanto ci si sta male dentro, non per favorire un’empatia fra il mondo di dentro e il mondo di fuori. Ma perché sappiate che razza di mostri si annidano dentro un carcere.
Così, tanto per fare in modo che quel muro sia ancora più invalicabile.
Davvero non comprendiamo quale sia l’intenzione di coloro che hanno un potere sul carcere. Proprio non lo capiamo. Ma che quest’intenzione rischi di tradursi in indifferenza alla tragedia, lo lasciano intuire i tre suicidi delle ultime ventiquattr’ore.
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