L’arresto non eseguito di Bleber a Roma: siamo schienati solo coi dittatori autoritari del Vicino Oriente
- aprile 30, 2015
- in malagiustizia
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Un cantante canadese giovanissimo di 21 anni, rockstar famoso nelle giovani generazioni di mezzo mondo: Justin Bieber. Eppure così giovane ma…con problemi noti di continenza della sua esuberanza in varie nazioni. Tra cui l’Argentina. Scrive il Fatto “ il giudice argentino Alberto Julio Banos ha ordinato l’immediata detenzione e inviato all’Interpol una richiesta di arresto internazionale per Bieber. La motivazione ? Il giovane idolo delle ragazzine non si è presentato al processo nel quale avrebbe dovuto rispondere dell’accusa di aggressione ai danni di un fotografo, Diego Pesoa, e di un operatore video ”.
Sono almeno tre giorni che Bleber è in Italia, a Roma, presso un noto e lussuoso Hotel, frequentato dai VIP anglosassoni.
La Polizia italiana, il cui ministro è Alfano, ad oggi non è noto che abbia eseguito l’arresto di Bleber per l’estradizione alla volta dell’Argentina.
Lungi da noi ogni tentazione forcaiola. Ma Bieber non è riconosciuto in nessuna parte del mondo come rifugiato politico.
Ma perché quando c’è un militante basco in Italia scattano blitz immediati per l’arresto e l’estradizione in Spagna? E come scordare che quando il dittatore kazako così volle la Shalabayeva, rifugiata politica e con passaporto diplomatico, fu consegnata da Roma in violazione della legge a Alma Ata (oggi abbiamo appreso che sul caso Shalabayeva si è prossimi al rinvio a giudizio di Improta, il capo dell’ufficio stranieri di allora in Questura a Roma, poi promosso da Alfano questore a Rimini!).
Neanche un mese fa ci fu l’arresto a Mestre di un medico turco rifugiato politico riconosciuto dall’Austria, l’ortopedico Unal Erdel. Avevamo già scritto sull’Osservatorio :” Prima le agenzie, poi i quotidiani on line gridano al terrorista per poi declinare epiteti pesanti come brigatista, reclutatore di altri terroristi, complice di recenti omicidi del DHKC. Alfano, il ministro che per definizione dogmatica non ha mai colpe ed è sempre bravo, si vanta fulmineamente del fermo di Erdel, grazie al rigore dei controlli antiterrorismo internazionale, da lui approntati in una stagione di allarme e tensioni forti, cui l’Italia risponde. Niente di più retorico, Erdel era stato fermato perché inserito dagli inquirenti turchi tra i propri ricercati. La Polizia lo aveva “pizzicato” semplicemente dall’incrocio dei dati dell’Hotel di Mestre, in quanto il medico si era registrato con nome e cognome! Un semplice riscontro al Consolato austriaco avrebbe consentito un fermo solo di qualche ora con tante scuse, perché per Scengen un rifugiato in un altro paese dell’UE tale rimane anche quando viene in Italia. Erdel da medico esercitava pubblicamente la sua professione non solo in Austria, ma anche in Germania. Ma la procedura è stata forzata, per Alfano e i suoi accoliti vale più la polizia turca che le autorità austriache o tedesche.”
Il Governo e le autorità giudiziarie argentine evidentemente contano assai meno con l’attuale Governo Renzi (il cui ministro dell’interno è Alfano) delle dittature del Vicino Oriente. Anzi, le fiches nominative dei soggiornanti negli hotel di Roma si direbbe sono incrociate in questi giorni con lentezza con la lista dei ricercati internazionali all’interno della Questura di Roma , al contrario di quanto accade alla Questura di Venezia Mestre:ça va sans dire!!
Mephisto