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L’assessore alla sicurezza di Bologna e la sua grande battaglia contro i writers

Alberto Aitini, classe 1984, è ormai uno dei politici di spicco di Bologna, formatosi nella scuderia del Partito Democratico, nel Gennaio 2018 gli viene assegnato dal sindaco Virginio Merola il ruolo di assessore alla sicurezza. La linea politica di Aitini spesso pare più vicino ad un esponente di una forza altamente conservatrice piuttosto che ad un esponente progressista di sinistra. Alcuni dei suoi temi preferiti sono appunto: ordinanze anti-alcool, videosorveglianza diffusa, graffiti sui muri e quindi ovviamente decoro urbano.

Per non parlare di alcune forti dichiarazioni contro le pochissime realtà autogestite rimaste a Bologna, chiedendo ad esempio lo sgombero nel più breve tempo possibile di xm24 (video).

Nel Maggio 2019 il suo nuovo ruolo politico lo spinge a creare una nuova pagina facebook pubblica, visibile e commentabile da tutti. Su questa abbiamo effettuato un’analisi dei contenuti dei suoi post nel periodo dall’8 Maggio 2019 al 17 Febbraio 2020, calcolando i suoi “trending topics” (principali temi ricorrenti).

Siamo riusciti così a creare un grafico che indica il numero di “post” per ogni argomento trattato:

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Il tema dei “graffiti sui muri” pare essere il tema più importante della sua agenda politica con 6 post all’attivo. Altro tema corposo è quello invece dei rifiuti che, nel grafico, abbiamo smembrato in sotto-gruppi.

Dai suoi post sull’argomento “graffiti sui muri” abbiamo potuto ricavare tante informazioni interessanti: ad esempio il 31 luglio scrive che sono stati spesi 235.000 euro con il bando “Muri Puliti” e successivamente altri 180.000 euro entro Dicembre. Così l’assessore incitava la cittadinanza “ Insieme possiamo farcela ” e ancora “ Già tante persone si sono rimboccate le maniche ” ed infine un grande obiettivo “ ottenere il riconoscimento di patrimonio dell’umanità Unesco per i nostri splendidi portici ”. L’8 Novembre annuncia l’ennesimo investimento: altri 500.000 euro da spendere nel 2020.
In altri post invece promette a suon di denunce, controlli incrociati di tutte le registrazioni delle telecamere per rintracciare questi “delinquenti”.
Un vero e proprio cruccio quello dell’assessore.

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La legge italiana, per chi scrive sui muri, prevede la reclusione da uno a sei mesi, multe da 300 a 1000 euro e lunghi processi penali che peseranno non poco sulla vita dei “pericolosissimi criminali” responsabili del “degrado urbano”.
Nel caso poi i portici venissero riconosciuti patrimonio dell’unesco la pena si inasprisce ulteriormente con la reclusione da tre mesi a un anno e multa da 1.000 a 3.000 euro. In caso di recidiva reclusione da tre mesi a due anni e multa fino a 10.000 euro.

Ricordiamo anche che c’è una critica mondiale ormai al patrimonio unesco, difatti il suo bollino rappresenta anche una sorta di certificazione turistica. E se ne sentiva veramente il bisogno a Bologna, città con una turistificazione già in fortissima crescita e i disagi che ne comporta. Come la gentrificazione che tutti i quartieri stanno subendo o l’ulteriore aggravamento del problema casa attraverso AirBnb.
Se pulire i muri serve a questo allora molto meglio smetterla subito di pulirli, perché salvarci dall’Unesco è molto meglio che caderci dentro.

L’insistente campagna mediatica contro i graffitari supportata anche da varie testate giornalistiche genera spesso delle “accese” reazioni sul tema. Riportiamo qui sotto alcuni dei commenti sull’argomento che abbiamo reperito sulla pagina dell’assessore Aitini.

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Concludendo, ci chiediamo se siano queste le priorità della città, date ad esempio tutte le problematiche ben più serie che sono da affrontare, come ad esempio il già citato fortissimo disagio abitativo o l’imperante cementificazione speculativa che assistiamo di anno in anno.

E’ quindi davvero necessario accanirsi in questo modo nei riguardi di queste persone? che idea di società ha chi suggerisce che chi fa una semplice scritta sia un criminale?

Il grafico nell’articolo è stato creato con i dati scaricabili da questo link.