L’ultima follia nel campo del controllo e della violenza a stelle strisce proviene dall’Axon Enterprise, la società che sviluppa e produce prodotti per le forze dell’ordine, il Taser è quello più noto. Dopo che la corporation ha annunciato i piani per un drone equipaggiato con il Taser per prevenire le sparatorie di massa, nove membri del consiglio etico dell’azienda si sono dimessi per protesta.
L’Axon è una società statunitense con oltre 2 mila impiegati che offre soluzioni hardware e software alle forze dell’ordine per acquisire, archiviare in modo sicuro, gestire, condividere e analizzare video e altre prove digitali. Il taser in dotazione alle forze dell’ordine, di recente introdotto anche in Italia in 4500 esemplari, nonostante le organizzazioni per i diritti umani lo ritengano inutile e potenzialmente letale, è una pistola che spara scariche elettriche che non uccidono se il soggetto colpito è in buona salute ma possono essere mortali in caso di problemi cardiologici o neurologici. Il Drone Taser servirebbe, secondo la Axon, alle scuole per prevenire le sparatorie di massa. I droni, dicono i dirigenti: “potrebbero svolgere lo stesso ruolo che gli irrigatori e altri strumenti antincendio svolgono per i vigili del fuoco: prevenire un evento catastrofico, o almeno mitigarne gli effetti peggiori”.
Dopo la notizia delle dimissioni di massa dal suo comitato etico l’Axon ha annunciato che avrebbe sospeso i piani per lo sviluppo del drone Taser, pensato dopo le due recenti sparatorie di massa negli Usa, a Buffalo e a Uvalde, in Texas. “Profondamente deplorevole”, lo hanno definito i componenti del comitato etico, che nel loro rapporto aggiungono: “Questo tipo di sorveglianza danneggerà senza dubbio le comunità di colore e altre persone che sono eccessivamente sorvegliate, e probabilmente ben oltre. Il drone equipaggiato con Taser non ha alcuna possibilità realistica di risolvere il problema delle sparatorie di massa per cui Axon ora lo sta prescrivendo, distraendo solo la società da soluzioni reali a un problema tragico”. Nel comitato etico adesso sono rimasti in quattro rispetto ai tredici previsti, ma chi è rimasto ha specificato di averlo fatto esclusivamente per cercare di mitigare i danni causati da sviluppi commerciali come il drone Taser.
Un’indagine della Reuters ha documentato 1.081 casi di persone morte, fino alla fine del 2018, dopo essere state colpite dalla polizia con la scarica elettrica di un taser. Circa il 32% di coloro che sono deceduti erano neri e circa il 29% bianchi. Un’altra ricerca di Apm Reports in dodici dipartimenti di polizia di dodici città statunitensi ci dice che nel nel 2019 il taser è stato efficace solo nel 60% dei casi e, tra il 2015 e il 2017, al suo impiego per 250 volte è seguita una sparatoria.
In Italia a opporsi con fermezza all’utilizzo del Taser è in particolare l’associazione Antigone che, per voce del suo presidente Patrizio Gonnella, spiega che “oltre che pericolosa, quest’arma non è neanche efficace”. Molte volte, ha spiegato Gonnella, è usata in situazioni a rischio con persone con problemi psichiatrici. Dunque nei fatti non è un’alternativa alla pistola, ma diventa un’alternativa al manganello aumentando la potenzialità dell’arma.
“Oggi, l’unica risposta praticabile a uno sparatutto di massa è un’altra persona con una pistola”, dice Rick Smith, Ceo e fondatore di Axon, che a sua volta deplora le dimissioni dei membri del comitato etico dalla sua azienda. Ciò che non dice Smith è che la tecnologia proposta – secondo gli stessi esperti della Axon – potrebbe rendere la scuola più pericolosa per i bambini e presentare scenari da incubo con i droni utilizzati per punire i manifestanti politici. Là dove non arriva il killer di massa potrebbe arrivare l’Axon”.
da Diogene