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Le accuse contro il Dr. Unal Erdel cominciano a frantumarsi. Il garantismo ai tempi di Renzi

Un breve aggiornamento su una storia reale che assume sempre più i contorni di una farsa di Totò, tipo il Turco napoletano, che chiameremmo “Il Turco tirolese”.

Già ce ne siamo occupati, e per primi, su l’Osservatorio e parliamo della vicenda dell’arresto a Pasquetta con strombazzamenti dei media di un signore di mezza età turco a Mestre. Prima le agenzie, poi i quotidiani on line gridano al terrorista per poi declinare epiteti pesanti come brigatista, reclutatore di altri terroristi, complice di recenti omicidi del DHKC. Il garantismo, si sa, si applica ovviamente solo agli amici, specie se produttori di vino rosso, diciamo e ripetiamo.

L’arrestato in realtà era Unal Erdel, un medico che da Innsbruck dove era residente, con lo status di rifugiato politico e di cittadinanza austriaca, si era recato a Venezia con la famiglia per le vacanze. Ovviamente Erdel si era registrato col suo nome e cognome coi suoi documenti in regola. La notte tra Pasqua e Pasquetta Erdel viene arrestato in un hotel di Mestre.

Solo due blog avevano avuto al livello nazionale una posizione garantista su Erdel con un’opera di controinformazione: l’Osservatorio e Agoravox…

Alfano, il ministro che per definizione dogmatica non ha mai colpe ed è sempre bravo, si vanta fulmineamente del fermo di Erdel, grazie al rigore dei controlli antiterrorismo internazionale, da lui approntati in una stagione di allarme e tensioni forti, cui l’Italia risponde.

Niente di più retorico, Erdel era stato fermato perché inserito dagli inquirenti turchi tra i propri ricercati. La Polizia lo aveva “pizzicato” semplicemente dall’incrocio dei dati dell’Hotel di Mestre, in quanto il medico si era registrato con nome e cognome! Un semplice riscontro al Consolato austriaco avrebbe consentito un fermo solo di qualche ora con tante scuse, perché per Scengen un rifugiato in un altro paese dell’UE tale rimane anche quando viene in Italia. Erdel da medico esercitava pubblicamente la sua professione non solo in Austria, ma anche in Germania. Ma la procedura è stata forzata, per Alfano e i suoi accoliti vale più la polizia turca che le autorità austriache o tedesche. D’altronde anche gli inquirenti del dittatore kazako valevano tanto ma tanto nel caso dell’illegal rendition della Shalabayeva; inoltre il governicchio Renzi è stato muto nella controversia tra Erdogan e Papa Francesco in relazione al genocidio armeno perpetrato dai turchi!

Cosa avevo commesso molti anni prima Erdel quando era residente in Turchia? Secondo le autorità turche aveva partecipato nel 1994 all’ affissione illegale di manifesti e striscioni oltre al lancio di bottiglie molotov contro l’High School ad Ankara, e nel 1995 un attentato negli uffici della banca di Konia Street di Ankara. Sull’attentato Erdel si è da sempre dichiarato innocente, e comunque aveva scontato 5 anni di reclusione in Turchia, in un paese caratterizzato da inquirenti più volte condannati dalle giurisdizioni internazionali per violazione dei diritti umani, compresi quelli di difesa giudiziaria.

Storie del passato lontano, comunque.

Apprendiamo dai giornali locali che la vicenda trista e infame sta avendo il suo epilogo. Il giorno 15 aprile il Corriere del Veneto scrive “È stato scarcerato dalla Corte d’Appello di Venezia Unal Erden, il medico turco arrestato a Pasqua mentre era in vacanza con la famiglia dalla polizia sulla base di un mandato di cattura emesso dalla magistratura turca per una condanna per vicende legate a reati politici negli anni ‘90. L’uomo, con cittadinanza austriaca dal 2005 aveva ottenuto il riconoscimento di rifugiato politico. Secondo quanto riferito dal legale dell’uomo, l’avvocato Nicola Canestrini, il provvedimento di scarcerazione – che non blocca l’iter giudiziario legato alla richiesta di estradizione avanzata dalla Turchia nello stesso mandato di cattura – è stato accompagnato da una fitta attività diplomatica, con il diretto interessamento del Ministro degli esteri austriaco che ha confermato e documentato alle autorità italiane lo status di rifugiato politico di Erden. «In questi casi – sostiene Canestrini – si procede su un binario che prevede da una parte gli aspetti politici e dall’altro quello giudiziario con il primo che ha messo in piena libertà, con rientro già da oggi in Austria, del mio assistito».

Si intuisce nettamente che c’è stata sulla vicenda una forte frizione diplomatica tra Italia e Austria: ma Alfano ha ovviamente sempre ragione nel privilegiare ai paesi europei quelli dittatoriali del Medio Oriente…

Erdel ora è in Austria, dopo 8 giorni di detenzione a regime duro; se come è probabile i giudici di Venezia non concederanno l’estradizione, chi risarcirà Erdel dei suoi giorni di arresto? Chi risarcirà Erdel degli epiteti infami di terrorista e di brigatista? Quale prima pagina dei giornali ne parlerà dopo averlo descritto come un mostro? E Alfano riconoscerà mai di avere emesso un comunicato stampa scorretto, iniquo e propagandistico?

Mephisto