Pubblichiamo la lettera di Davide Delogu dal carcere di Agrigento in merito alla continua situazione d’isolamento a cui è sottoposto da almeno un anno, a causa all’art. 14 bis. del codice penitenziario che prevede che se il detenuto pone in essere dei comportamenti che a detta della direzione possano in qualunque modo “compromettere la sicurezza della struttura, ovvero turbano l’ordine degli istituti”, egli può essere sottoposto ad un regime di sorveglianza particolare. Ad esempio la prima restrizione riguarda la permanenza all’aperto dei detenuti, le cosi dette “ore di passeggio”, a seguire le restrizioni riguardanti il numero di colloqui concessi nel corso del mese, ovvero la possibilità di usufruire di colloqui con terze persone, estranee alla famiglia o con operatori volontari che operano negli istituti.
Un isolamento che determina un continuo controllo della corrispondenza in entrata e in uscita dal carcere, proprio verso la metà del mese di Maggio la direzione del carcere di Agrigento, ha infatti bloccato l’ennesima lettera, in questo caso inviata da Damiano Piccione al tempo costretto ai domiciliari, in solidarietà a Davide. L’amministrazione penitenziaria nella qualità dell’Ufficio di Sorveglianza non vede assolutamente di buon occhio che un carcerato possa ricevere una tale solidarietà dall’esterno. Così che non appena arriva una lettera che a suo parere risulta essere “troppo” solidale nei confronti del detenuto , ecco che ci si adopera per bloccarla e censurarla con l’aiuto di norme e articoli ridicoli, con l’aggiunta del solito magistrato compiacente e sempre pronto a firmare qualsiasi cosa gli passi tra le mani. Un tentativo che certamente non fermerà né la determinazione dei compagni e compagne all’esterno, né la forza e la tenacia di Davide e della sua famiglia.
Nella lettera inviatagli e “trattenuta”, si faceva riferimento alla possibilità di organizzare un presidio di solidarietà e di denuncia nei confronti del continuo utilizzo di regole atte ad isolare Davide “colpevole” di aver preso parte a proteste e lotte per migliorare le proprie condizioni e quelle degli altri detenuti. E’ evidente che l’amministrazione penitenziaria agrigentina sia in netta difficoltà di fronte non solo alla determinazione di Davide, ma anche nei riguardi della solidarietà che riceve.
Seppure sottoposto ad isolamento e controllo della posta, bisogna anche affermare che non tutto viene ”trattenuto”, quindi invitiamo tutti e tutte a fare in modo che Davide continui a ricevere qualsiasi tipo di corrispondenza. In questo modo potremo non solo rompere in parte questo suo isolamento, dovuto all’infame condizione di chi è sottoposto all’art. 14 bis, ma anche costringere l’amministrazione penitenziaria agrigentina a doversi occupare della corrispondenza in entrata, che se per Davide è pura solidarietà, per gli agenti rimane un impiccio da dover ricoprire. (da InfoAut)
Di seguito pubblichiamo la sua lettera e le relative disposizioni utilizzate dalla direzione per bloccare la tanto temuta corrispondenza.
Galera di Agrigento 13/5/2016
Salute Damiano,
Purtroppo la sbarrocrazia mi ha impedito di leggere la tua raccomandata, utilizzando le solite motivazioni che non possono (ma lo fanno ugualmente) giustificare il provvedimento di “trattenere” notificatomi oggi, che ti sto unendo insieme a questa breve lettera, perché basato su fatti pregressi e non sull’attualità.
Io ho inoltrato reclamo al tribunale perché è l’unico modo di sapere con quale arbitrarietà hanno interpretato il contenuto della tua lettera. Senza impegni, se hai facilità di avere un avvocato che sia interessato ad inviare un documento di approfondimento contro tale provvedimento in sede di camera di consiglio al Tribunale di Palermo ( perché Agrigento ne è sprovvisto) senza che sia necessaria la sua presenza (verrà fissata tra due mesi circa). Io lo potrei nominare per tale questione se tu mi fornissi il nome e il Foro a cui appartiene, nel caso fosse realizzabile questa proposta.
Io ho seri rapporti di ostilità con la magistratura e parte degli avvocati siculi non sono propensi a interessarsi di questa cosa se non ricevono palate di soldi per muoversi. A prescindere da tutto questo io comunque mi arrangio lo stesso e quando ci sarà l’udienza ti manderò certamente la risposta del Tribunale.
In ogni caso, con la forza di combattere di sempre, ti saluto con un abbraccio.
Davide.
Tuttavia, come la lettera di Davide ci sottolinea, il continuare a ricevere per lui quella corrispondenza solidale dall’esterno, rimane un aiuto molto importante, considerato che non tutto gli viene censurato.
L’invito rivolto a tutti e tutte rimane quello di continuare a spedire materiale di ogni tipo, in modo tale anche solo di intasare quello che è il sistema che vorrebbe isolare compagni validi come Davide.
L’indirizzo per inviargli la corrispondenza è: Casa Circondariale Contrada Petrusa 92100 Agrigento