L’esordio del capo di Fratelli d’Italia in una scuola pubblica per raccontare agli studenti il suo libro, “Io sono Giorgia”, era stato programmato nei minimi dettagli. Appuntamento il 25 maggio a mezzogiorno, Messina: una parte degli studenti dell’istituto tecnico economico statale “Antonio Maria Jaci”, di presenza con l’ausilio di lim, computer e smart tv; gli alunni in Dad collegati tramite la piattaforma meet di google. Tutte le sezioni erano state mobilitate, dai ragazzi di secondo anno a quelli di quinto. C’era pure il cadeau: percorsi di competenze trasversali e orientamento, con gli insegnanti a vigilare che i ragazzi rimanessero collegati dall’inizio alla fine. A organizzare l’evento la Fidap Bpw, diecimila socie in Italia, con una sezione anche nella città dello stretto.
TUTTE DONNE LE RELATRICI: protagonista d’eccezione ovviamente Giorgia Meloni, mentre gli onori di casa affidati a Ella Bucalo, deputata messinese di FdI e responsabile scuola del partito. Studenti e genitori avvisati giovedì sera dalla circolare firmata, due giorni fa, dalla dirigente dell’istituto, Maria Rosaria Sgrò. Ma ieri mattina quando il documento della preside ha fatto il giro dei social, rimbalzando tra studenti e genitori, l’intera organizzazione si è sgretolata in un batter di ciglio. Anzi. Nel giro di poche ore sono piovute smentite da ogni parte di FdI. A cominciare dalla Meloni, che fa sapere di essere stata inserita a sua «insaputa» nell’evento a lei dedicato e al quale non avrebbe «mai partecipato», prendendosela con «le menzogne della sinistra».
INSOMMA LEI NON LO SAPEVA. E non lo sapeva neppure la deputata Ella Bucalo, tra le relatrici dell’iniziativa, che se la prende con la dirigente scolastica: «E’ una vicenda assurda, non ne so nulla. Sono stata contattata dalla scuola, ma non avevo alcun accordo definitivo per partecipare alla lezione online». Poi si corregge: «Con me c’era stato solo il contatto per pensare a un incontro, nulla di definito: tra l’altro, la vicepreside che ho contattato questa mattina (ieri ndr), mi ha assicurato che si tratta di una iniziativa extra-curriculare, senza obbligo di frequenza e senza crediti». Qundi una mezza ammissione: «Mi avevano detto che si trattava di incontri con gli autori di libri che fanno normalmente, di una attività di routine, io della circolare che parla della mia presenza e di quella di Meloni non ne so nulla». Possibile che la dirigente si sia inventata tutto? Che abbia organizzato l’evento senza avere il via libera da Fratelli d’Italia e dalla Meloni? Un gran pasticcio, insomma. La dirigente tace. E in tarda mattinata si limita a firmare una seconda circolare con la quale annulla l’iniziativa dopo avere ricevuto una mail da parte della presidente dell’associazione Fidapa, sezione di Messina.
A RACCOGLIERE PROTESTE e malumori nel corso della convulsa mattinata era stata Dinah Caminiti, madre di uno degli studenti, un ragazzo egiziano di 17 anni avuto in affido sei anni fa quando il giovane sbarcò in Sicilia con uno dei tanti barconi di migranti. Nella sua pagina Fb, la donna si era fatta portavoce dell’indignazione di genitori e ragazzi. E appreso dell’annullamento, invoca chiarezza sull’accaduto: «La dirigente deve spiegare i dettagli organizzativi, la scuola deve confutare le affermazioni di Meloni che sostiene di non saperne nulla e che non avrebbe partecipato, sarebbe grave se la dirigente fosse costretta a proteggere la presidente di FdI temendo ripercussioni e facendo una figura barbina. Ne uscirebbe un’immagine desolante della scuola, scuola che non riesce a praticare la trasparenza e non è esempio di rettitudine, anzi complice di un tentativo mal celato di propaganda elettorale. Alla dirigente – insiste – chiedo schiena dritta, difenda fino in fondo le sue scelte e spieghi cosa è successo, non immoli la credibilità della scuola per proteggere il potente di turno».
STEFANO SURANITI, DIRETTORE dell’ufficio scolastico regionale ha chiesto una relazione alla dirigente scolastica per accertare eventuali responsabilità da parte del capo d’istituto. La relazione e gli ulteriori elementi informativi raccolti saranno utilizzati dall’ufficio per accertamenti di natura ispettiva e/o per le valutazioni di carattere disciplinare. «Non esiste e non deve esistere alcun nesso tra la funzione formativa pubblica e l’esposizione di ragioni politiche e partitiche, ancorché dietro la copertura della presentazione di un’autobiografia, peraltro tutta politica» ricorda Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi.
Alfredo Marsala
da il manifesto